Si sono astenuti sulla questione del dissesto. Stiamo parlando dei rappresentanti del Movimento 5Stelle in Consiglio comunale a Benevento Marianna Farese e Nicola Sguera. In una nota stampa diramata nel pomeriggio i pentastellati analizzano la giornata in aula che ha portato alla dichiarazione di default votata a maggioranza dall’assemblea cittadina. “L’Ente, come si è ribadito ieri sia da parte dei revisori, presenti in Aula, sia da parte dell’Assessore Serluca, versa nelle condizioni di dissesto per la contemporanea presenza di debiti liquidi ed esigibili di terzi ai quali non si può far fronte, grave difficoltà nell’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, grave difficoltà di riscuotere i crediti, persistenza del ricorso ad anticipazione di cassa.
Ebbene, tutti questi elementi erano conosciuti o conoscibili già in fase di approvazione del previsionale 2016 dove si elevò un coro che asseriva che non c’erano i presupposti per il dissesto, lo stesso coro che ieri ha detto che non c’era altra scelta. Ci saremmo aspettati di più: ci saremmo aspettati che l’operazione verità tanto decantata dal sindaco in campagna elettorale fosse attuata, fosse cioè istituita quella task force di esperti che avrebbero portato alla luce tutto. Ce lo saremmo aspettati per rispetto alla città e a quel 40% di cittadini che con non pochi sacrifici pagano le tasse. Ci saremmo aspettati una relazione seria e compiuta sullo stato delle finanze comunali. Quante sono le passività? Qual è l’origine del debito? Quando si è formato? Sarà purtroppo la magistratura a dare risposte che avrebbe dovuto dare la politica. Sia chiaro: noi siamo stati durissimi in questi anni nel richiedere conto alla passata Giunta di come stesse operando, e Marianna Farese ha avuto querela dall’ex Sindaco, Fausto Pepe, per affermazioni relative ai debiti fuori bilancio. Ma è altrettanto doveroso sottolineare le responsabilità, anche comunicative, dell’attuale Giunta. Si commette una grave ipocrisia quando si vuol far passare il dissesto come la panacea di tutti i mali. Questo non sarà un atto indolore: non lo sarà per i cittadini quando i servizi a domanda individuale non potranno essere erogati (come la mensa), non lo sarà quando i servizi essenziali dovranno avere un ulteriore contenimento, e non lo sarà nei confronti dei creditori dell’ente, piccole e medie imprese già sofferenti e prossime al collasso”. Poi la stoccata finale. “Tutte le forze presenti a Palazzo Mosti, in qualche modo, sono corresponsabili dell’accaduto. Tutte tranne una: il Movimento 5 stelle. La nostra astensione ha avuto, dunque, un duplice significato: da una parte rivendicare la distanza siderale, di trascorsi politici e idealità, rispetto al centro-destra e al centro-sinistra presenti a Palazzo Mosti, dall’altro rimarcare la carenza di documentazione che ci ha condotto dall’approvazione del consuntivo e del previsionale al dissesto di ieri. Insomma, le cause del dissesto erano già conoscibili: non approvare i bilanci ad agosto avrebbe comportato lo scioglimento del Consiglio comunale e il conseguente commissariamento. Così facendo si è salvato capre e cavoli. Il commissariamento ci sarà, ma il consiglio rimane in piedi: un tatticismo che non possiamo avallare”