Il vero nodo politico di queste provinciali 2017 ruotava attorno alla presenza di Mario Pepe ed alle interconnessioni politiche relative. La sua mancata elezione, che viene incassata con estrema sobrietà dall’ex parlamentare, apre scenari diversi nell’ambito dell’intesa cordiale con il sindaco di Benevento che potrebbe anche sfociare in una clamorosa rottura dopo il forte avvicinamento dell’estate scorsa. Mario Pepe, cui il PD sangiorgese rivolge parole dense di vetriolo e parla di “deriva autoreferenziale del sindaco di San Giorgio del Sannio”, per non parlare del sarcasmo dello stesso Claudio Ricci, fa professione ufficiale di nonchalance sottolineando che nulla s’aspettava di particolare da questa elezione e che la sua stagione politica può considerarsi chiusa con il suo ritorno alla sindacatura nel suo paese. E tuttavia, con prudenza ma non senza critica, sottolinea i punti salienti di questo passaggio politico.
Nessun tradimento apparente alla base della mancata elezione. L’Udc ha rispettato i patti, la maggioranza consiliare ha svolto per intero il suo compito anche se non è esclusa qualche fronda interna. Resta il ruolo dello stesso Mastella, sbilanciato tutto su Gino De Nigris, che rappresenta il quid di tutto questo ragionamento e che di sicuro amareggia Mario Pepe i cui rapporti col ceppalonese, al netto delle prevedibili dichiarazioni di facciata, presentano incrinature assai poco rimediabili.
