Alla fine il dissesto è passato, ma non c’erano dubbi al riguardo. Il Consiglio comunale, con 20 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti, ha espresso il proprio giudizio ed ora, dopo dodici anni, si torna all’amministrazione controllata. Un lungo percorso che ripiomba la città in una situazione già vissuta e l’impressione che se ne trae è che ventisei anni di storia cittadina non abbiano prodotto classe dirigente in grado di pensare a qualcosa di diverso che non affidare alla Corte dei Conti l’onere di pensare alle finanze cittadine. L’Amministrazione in carica ha ereditato una situazione senza vie d’uscita come sottolinea l’assessore alle Finanze Serluca
Un atto politico varato da un organo politico di cui tutti debbono assumersi la parte di responsabilità. L’opinione del coordinatore dei gruppi piddini Del Vecchio che ora deve analizzare alcuni dati precisi come l’astensione di Marcellino Aversano e di Luigi Scarinzi, entrambi ormai lontanissimi dal partito, e per certi aspetti anche l’atteggiamento di Vincenzo Sguera che con la sua astensione conferma l’avvicinamento irreversibile alle posizioni mastelliane. E Mastella? Per lui una giornata non facile. La dichiarazione di default è un passaggio delicato come il responso delle urne in provincia che, a prescindere dalle dichiarazioni convenienza, non possono soddisfarlo. Per Fausto Pepe il non ricorso ad un piano di salvataggio è ammissione di incapacità