La domenica contraddistinta dalla clamorosa decisione del sindaco di Arpaise Mena Laudato di disertare le urne delle provinciali e conseguentemente di abbandonare la segreteria politica del PD. Una decisione che ovviamente apre un dibattito ed anche presumibilmente un chiarimento interno in seno al partito di maggioranza relativa, anche se la decisione della Laudato non appare appartenere al novero delle sortite improvvise. E tuttavia da Corso Garibaldi non sembrano particolarmente sorpresi della decisione della Laudato.
La replica del PD è affidata al vicesegretario del partito Giovanni Cacciano che si dice dispiaciuto “che una figura della calibro e della storia di Mena Laudato abbia formalizzato oggi il suo congedo dalla segreteria provinciale del partito democratico che però era stata preannunciata da tempo”. Circa la decisione di non partecipare alle consultazioni provinciali il vicesegretario del PD si dice perplesso. “La motivazione addotta, ovvero la tragica ed annosa vicenda della frana di Arpaise, è cosa ad un tempo troppo importante ma incoerente con l’appuntamento elettorale del prossimo 10 gennaio. Mena sa bene che la provincia dell’ultimo biennio è stato un Ente in dismissione, in attesa della riforma del titolo V che ne avrebbe formalizzato la soppressione. Riforma sonoramente bocciata dagli elettori. Ora, invece, si tratta di ricondurre la provincia ad una ‘gestione ordinaria’ suggellata al più presto da un voto popolare diretto. Sarà quindi anche questo un biennio di transizione ma con obiettivi opposti rispetto al precedente. Il mio augurio è che Mena possa ripensare la sua decisione per partecipare attivamente della rigenerazione dell’Ente Provincia in coerenza con la volontà popolare quale democraticamente sancita lo scorso 4 dicembre”.