La polemica politica di queste ore viaggia veloce come un treno in corsa. Dalle dimissioni del vicesindaco di Baselice Brancaccio allo staff del sindaco Mastella è tutto un fiorire di accuse e di stilettate, prodromiche all’appuntamento del 10 gennaio che finisce per avere un significato politico ben maggiore di quanto si possa immaginare. Il PD va di slancio. Dopo la difesa sulla questione Baselice, ora i democratici vanno all’attacco e in questo caso godono dell’appoggio del Movimento. In sostanza il gruppo consiliare del PD avanza l’accusa che le nomine di staff operate dal sindaco siano state fatte passare nel periodo natalizio, lontano dai rumori di fondo e dal clamore dei giorni più intensi, contando sulla naturale propensione alla festa tipica di questi periodi. Una mossa astuta secondo Del Vecchio e comapagni, si fa per dire, che però non ha fruttato l’effetto sperato. “L’attuale situazione dei conti pubblici non autorizza ad operazioni del genere”, tuona Nicola Sguera che fa riferimento al fatto che la legge impedisce “di costituire tali staff con collaboratori assunti con contratto a tempo determinato per gli enti dissestati o strutturalmente deficitari”. In sostanza Clemente ha pensato bene di assumere tre figure professionali a 1361 euro lorde al mese, e la cosa ovviamente ha innescato reazioni a catena visto che a giorni il consiglio provvederà a recepire la decisione della giunta di andare al dissesto. Mastella, comunque, replica. E lo fa analizzando la vicenda. “Avere nello staff tre dipendenti part-time a circa 1.000 euro al mese, dopo aver rinunciato all’indennità riconosciuta al sindaco e dopo aver dimostrato con i fatti di far fronte con risorse mie anche alle esigenze quotidiane, dagli spostamenti alla rappresentanza, non mi sembra né uno spreco né un lusso”, dice utilizzando una prassi “difensiva” non nuova. “Disporre di un minimo di staff che possa supportare il lavoro di un sindaco è ritenuta azione legittima, non solo dalle leggi, ma anche dalla routine di ogni amministrazione, finanche quelle targate 5 Stelle”. Mastella al contrattacco. “Non voglio concentrarmi sulle bassezze, ma veder sprecare fiumi di inchiostro per criticare il mio staff, magari da chi, come un candidato alle ultime amministrative, (Trusio ndr) è appena entrato nel PD perché in quello staff voleva esserci, fa rabbrividire”. Ma le parole più toste Clem le riserva al suo bersaglio naturale di questi giorni: Ricci, ca va sans dire. “Il presidente della Provincia ricorda con sprezzo e pubblicamente di aver militato tra le fila dei miei sostenitori, voglio solo dire che: lui lo ricorda, io no, di certo il mio rammarico è tutto nel fatto che poco o proprio nulla, io sia riuscito ad insegnargli. Se fosse stato per il si di Ricci e del Pd oggi la provincia non esisterebbe proprio”. E via così. Saranno giorni intensi almeno fino all’11 gennaio. Poi ci sarà, forse, lo spazio per l’analisi.