Potere di un referendum che boccia la riforma costituzionale fortemente voluta dal Governo e lascia inalterate le cose, compreso le province, date ormai per disperse. Ed invece il tema politico attorno al rinnovo di quel che è il consiglio provinciale ridiventa centrale per gli attori in campo, il PD e Mastella, azzoppato dalla mancanza dell’UDC.
Che per il sindaco rappresenta più una irritazione che un vero e proprio problema. Certo confida sull’appoggio dello scudocrociato che, al netto di sempre possibili eventualità, non gli dovrebbe mancare.
Dare per scontato, però, l’appoggio dei democristiani potrebbe però essere fuorviante, anche perchè lo stesso Giuseppe De Mita, glissando sulla esclusione del suo partito, ha ribadito che nessuno può dare per scontato l’apporto dell’UDC e che l’alleanza è “conflittuale in sè” lasciando intendere che i conti vanno fatti sempre e comunque. Per i democratici è l’occasione, invece, per chiudere bene un 2016 orribile, che è costato la perdita di Benevento e di San Giorgio del Sannio. De Caro “punisce” il partito di Benevento escludendo dalla lista ogni riferimento politico legato al partito in città. Una decisione sconcertante ma che non sorprende, se si seguono le linee di pensiero umbertine.
Da Corso Garibaldi parlano di liste competitive e che il clamore attorno all’assenza di elementi democratici beneventani copre le magagne di altre liste che si sono presentate monche e che per questo non parteciperanno alla consultazione. Che resta di secondo livello, in soldoni qualcosa di interno alla classe politica, la sovranità popolare è sparita dai radar. Nel frattempo c’è da espletare una nuova riunione del consiglio il prossimo 29 dicembre. Claudio Ricci ha riunito l’assise per il prossimo 29 dicembre alle 11. Nove in tutto i punti all’ordine del giorno.