Un consiglio comunale estremamente politico quello che si è tenuto a Palazzo Mosti. Scarinzi frena nella sua intenzione di aderire al gruppo misto. Nel giorno del rinvio a giudizio per la vicenda Modisan, l’ex assessore di Fausto Pepe, attaccato dai 5 Stelle e difeso dal consiglio comunale tutto, compreso l’ex sindaco, fa professione di autonomia. “Farò opposizione costruttiva e dialogante e in totale autonomia di giudizio” questa la sua posizione. Scarinzi non è tesserato dal PD ma non esita a polemizzare con quella che resta la sua area di orientamento politico. “Un partito più plurale e dialogante non è più una opzione ma un’esigenza” argomenta e questo dovrebbe indurre a pensare che l’ingresso nell’orbita mastelliana non sia più in agenda o non lo sia nel breve periodo. Incassa Scarinzi il sostegno morale e pure politico dello stesso Mastella che polemizza con Sguera e allaccia la vicenda di Scarinzi con quella più ampia della giunta romana squassata dell’arresto del braccio destro della Raggi Marra. “Non arretro il mio impegno in politica” continua Scarinzi ma è fuori di dubbio che i suoi rapporti col PD, quello decariano e consiliare sia praticamente finito.