“Alcune testate giornalistiche parlano di un mio avvicinamento a Mastella e al suo movimento politico. Sono una persona coerente e di sinistra che nel 2008 chiuse la sua esperienza con l’UDEUR. Sono iscritto al PD perché credo nei progetti e non nelle persone. E qui rimarrò”. Lapidaria e netta arriva la reazione di Fausto Pepe circa un suo presunto, eventuale riavvicinamento a Mastella attraverso un altrettanto eventuale sostegno alla candidatura di Gino De Nigris come da noi riportato nell’articolo “Annus Mastellis” che l’acuto Nicola Sguera avrebbe preferito nella versione, di certo più corretta, di Mastelliensis. C’è da dire, ad onor del vero, che nell’articolo non si è fatto riferimento ad un nuovo abboccamento tout court tra l’ex e l’attuale sindaco ma solo ad una possibilità che Fausto Pepe potesse convergere sulla candidatura di una persona nei confronti della quale, pur essendoci state differenze profonde maturate nell’ultimo quinquennio, non è mai venuta a mancare la stima e la cordialità. Sta di fatto che è comunque importante la puntualizzazione del Dottor Faust perchè fa strame di qualsivoglia perplessità riguardo ad una ricollocazione politica che nei primordi della nuova amministrazione cittadina non era poi così scontata. Ora sembra esserlo e ciò induce a parecchie riflessioni. A partire dal fatto che Fausto è un uomo di sinistra, una sottolineatura che elimina definitivamente ogni remora su possibili azioni future in direzione mastelliana. Rimarrà nel PD e allora è da vedere in quale modo, se da eterno proscritto oppure, come è nelle corde del Dottor Faust, da soggetto attivo. In soldoni quale ruolo sceglierà di ritagliarsi il solo uomo in grado di lavorare per costituire un fronte alternativo all’interno di un partito che oggi appare come un iceberg fermo nella sua intangibilità? La fluidità del momento, la situazione magmatica in cui versa il Partito Democratico di certo non aiuta a comprendere da che parte si debba iniziare e tuttavia un ragionamento si impone tra tutte quelle componenti che da sempre non hanno accettato supinamente il dogma decariano.