BENEVENTO- “Il dissesto non è una mia scelta ma una eventuale necessità se da parte della ragioneria e del collegio dei revisori dovessero emergere le cause per le quali non si possa fare diversamente, e cioè che l’Ente non è in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”. E’ quanto afferma il sindaco di Benevento Clemente Mastella in replica al dibattito che si è acceso negli ultimi giorni sulla ineluttabilità di alzare bandiera bianca circa il buco di deficit che presenta la finanza comunale. “Saranno valutate tutte le ipotesi, anche quella del ricorso al piano di riequilibrio, ma nello stesso tempo sia chiaro anche che la constatazione dell’eventuale “decesso amministrativo” del Comune sarà decretato dalla ragioneria del Comune e dai revisori dei conti, che se ne assumeranno la responsabilità”. L’inquilino del 138 di Via Annunziata fa, quindi, chiarezza: a nessuno è consentito “barare” sulla reale quantificazione dei debiti anche perchè al momento non possono essere accertati con dovizia sicura a causa anche di una certa riluttanza della burocrazia di Palazzo a fornire precisazioni a riguardo. E infatti Mastella non fa sconti: “dopo un ulteriore incontro con l’assessore alle Finanze, il segretario generale e una rappresentanza dei revisori dei conti, è emerso che i dirigenti dovranno fornire, pena la loro responsabilità giudiziaria e contabile, tutti i residui attivi e passivi, quantificare sul piano finale la massa dei debiti fuori bilancio, valutare la capacità di riscossione dell’Ente e analizzare i parametri deficitari”. Come a dire: ora basta con i temporeggiamenti, bisogna quadrare il cerchio. Per la verità anche lo stesso assessore alle Finanze Serluca aveva sollevato il problema della impossibilità a valutare per intero l’analisi dei documenti contabili degli ultimi due anni delineando un quadro confuso della situazione debitoria tale da impedire una più articolata valutazione complessiva del buco debitorio. Ora l’aut aut del sindaco che ribadisce il concetto già espresso in passato, quello del medico “che constata la malattia e sceglierà la via sanitaria più giusta per tentare di sanare l’organismo” ma fa capire come l’intera responsabilità sarà scaricata su chi ha amministrato fino al suo avvento. Che, senza dubbio, è posizione inattaccabile per ora. Domani, quando la sua sindacatura potrà contare su elementi più chiari e inevitabilmente dovrà operare scelte più autonome, ebbè, l’assunzione di responsabilità non sarà più possibile addebitarla in capo ad altri; e quel momento è sempre più vicino. Nel frattempo il Primo Cittadino completa la sua squadra. Dopo le due vestali, inquadrate come si conviene, ecco il turno di un fedele collaboratore. Si tratta di Renato Parente che, “senza alcun onere a carico dell’Ente”, è stato nominato capo della segreteria politica del sindaco.