Il consigliere comunale Pd Luigi Scarinzi interviene sulla programmazione considerandola «uno strumento indispensabile a chi sovrintende la città, in mancanza di questa si rischia di soccombere al dilettantismo».
«Un sintomo evidente dello zibaldone amministrativo – continua – è offerto dalla chiusura al traffico veicolare in entrambi i sensi di marcia per i necessari lavori di messa in sicurezza del ponte San Nicola, con decorrenza Lunedì 17 c.m. e ultimazione prevista entro 50 giorni, operazioni che hanno determinato contraccolpi critici per la logistica cittadina, condensando il disagio in zone nevralgiche della città, specialmente in alcune fasce orarie.
Nella fattispecie, e procedendo con ordine, chiunque si appresti, oggi, ad entrare o ad uscire dalla città, attraversando Cretarossa, Ponticelli, S. Pasquale, Capodimonte, Mellusi, Pacevecchia e contrade nord-est, nel mentre aprono scuole o uffici, suo malgrado si troverà sequestrato da un gigantesco ingorgo, disordinato ed ingovernabile, impiegando tempi di percorrenza spropositati rispetto alle distanze ed ai programmi.
Per un dejà-vu ci si può avventurare lungo le medesime arterie al termine delle attività scolastiche e chiusura uffici, dunque dalle 13,00 in poi, risucchiati da un traffico che si origina a volte addirittura dalla rotonda Meomartini, protraendosi fino all’imbocco del raccordo, altezza uscita Benevento-est, per intenderci.
Si replica nelle ore pomeridiane alla chiusura di uffici e attività e il disagio che ne deriva alla cittadinanza dalla mancata pianificazione di un’alternativa alla viabilità ordinaria è oggettivamente indegno di chi si autoproclama migliore.
Attesa la necessità di mettere in sicurezza il Ponte San Nicola – incalza -, ha destato la mia non solitaria perplessità, il palesamento in audizione dell’assessore competente, che alcun dispositivo traffico alternativo e straordinario fosse stato predisposto per limitare il disagio, ampiamente prevedibile, derivante dalla interdizione provvisoria del traffico lungo il Ponte San Nicola.
Una superficialità inammissibile. L’approssimazione e l’imperizia con le quali si sta governando significano che le competenze latitano e che non vi è coordinamento fra chi dovrebbe somministrare indirizzi e chi dovrebbe adempiere. Una discrasia intollerabile che si ripercuote con cadenza ormai mensile sulla cittadinanza prona. La stessa cittadinanza che fiduciosa ha creduto al verbo elettorale del Sindaco, che non solo non si è tradotto in forma scritta, ma neppure si sta traducendo nei fatti.
Come se non bastasse, in extremis solo dopo aver eretto transenne e generato complicazioni, si è commissionato alla struttura comunale competente lo studio di espedienti decongestionanti la circolazione. Il mio auspicio è che la locuzione napoletana “Mentre il medico studia, il malato se ne muore” non sia da ricordare».