Il deputato di Sinistra italiana Giancarlo Giordano tiene un’interrogazione parlamentare sulla sicurezza delle scuole che rivolge al Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Stefania Giannini.
«Negli ultimi tre anni secondo un attento studio elaborato dall’Associazione dei consumatori “Cittadinanzattiva” nelle scuole italiane si sono registrati in diverse zone del Paese ben 117 crolli causando il ferimento di oltre venti alunni e di alcune insegnanti; l’ultimo, in ordine di tempo, ma il quinto dall’inizio dell’anno scolastico in corso, si è avuto qualche giorno fa a Nichilino (Torino) dove è crollato il soffitto di un’aula della Scuola elementare “Gianni Rodari” comportando il ferimento serio di un’alunna e solo per un caso fortuito più lieve di altri compagnio di classe; il 60 per cento delle scuole italiane, in particolar modo quelle legate al ciclo didattico della “Primaria” , dono state realizzate a cavallo del degli anni cinquanta e sessanta con l’impiego di materiale tecnologicamente usurato inidoneo sul piano antisimico e l’impiego diffuso di amianto e di materiali nocivi similari; le certificazioni di agibilità degli edifici scolastici è assente nella quasi totalità dei casi fino a toccare punte di oltre il 90 per cento nella regione Calabria; stando alle fonti ministeriali l’Italia si è dotata di una programmazione nazionale triennaledegli interventi di edilizia scolastica: per il periodo 2015/2017 e sono stati approvati dal Ministero dell’istruzione, Università e ricerca oltre 6.000 interventi, (per un fabbisogno totale di 3,7 miliardi di euro); la cosiddetta legge sulla “Buona scuola” ha stabilito un’unica graduatoria, valida come programmazione nazionale per il triennio 2015-2017 per ristrutturazioni e nuovi edifici, per efficientamenti energetici e interventi messa in sicurezza.; è stato siglato un accordo tra la Struttura di missione per l’edilizia scolastica di Palazzo Chigi e l’Agenzia per la Coesione Territoriale per sopralluoghi negli edifici con più criticità da parte di ispettori del governo prevedendo una task force dove vengono riscontrate o segnalate le criticità maggiori negli interventi di edilizia scolastica, dai tecnici qualificati, dai responsabili dei procedimenti e dalle autorità locali; l’Anagrafe dell’edilizia scolastica da più fonti ( Legambiente) “risulta non attendibile, per indicatori mancanti ed incomprensibili per i cittadini”, mentre non si è provveduto ad aggiornare i dati relativi alle certificazioni, è stata prorogata di ancora un anno (31 dicembre 2016) l’entrata in vigore dell’obbligo per le scuole di dotarsi della certificazione prevenzione incendi.”; dal Rapporto Ecosistema scuola 2015 di Legambiente e dal Rapporto su Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola 2015 di Cittadinanzattiva, emerge che il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, una su cinque (21%) presenta lesioni strutturali. Solo il 35,5% ha la certificazione antincendio, poco più di una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica (38%) e quello di agibilità igienico-sanitaria (35%); è evidente che l’aver previsto una politica di intervento edilizio meramente decorativo e superficiale senza la realizzazione di un programma strutturale di interventi ha comportato il perseverare di una diffusa condizione inadeguata degli edifici scolastici esistenti:
Quali sono i dati aggiornati della Anagrafe generale dell’edilizia scolastica italiana riguardo la condizione degli stabili, gli interventi previsti e quelli già realizzati collegati al cosiddetto programma di manutenzione della “Buona Scuola” ; se esiste un Report aggiornato curato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale relativo a sopralluoghi effettuati e a farsi negli edifici con più criticità da parte di ispettori del Governo;
Se alla luce di quanto rappresentato – chiude Giordano – il Ministero in indirizzo non intenda valutare la necessità di realizzare un serio “Piano di ristrutturazione edilizia, di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza anche antisismica ” per l’intero parco degli edifici scolastici attivi nel nostro Paese».