BENEVENTO- Non c’è dubbio che l’iniziativa lanciata da Alfredo Nazzaro, Campania in circolo, stia provocando un certo tourbillon di sentimenti nel panorama politico beneventano. Un effetto che il ginecologo ha ben calcolato e che già nel suo primissimo organigramma promette di suscitare il giusto dibattito, ovemai non stesse già animando il fiume carsico della politica cittadina. Campania in circolo nasce con l’esigenza di interloquire con la Regione e d’altra parte Nazzaro è sempre stato il punto di riferimento di De Luca in città, non l’unico ma di certo il più efficace.
Sotto questo aspetto non c’è nulla che lasci pensare ad una sia pur minima forma di vicinanza col Pd locale, che pure ha salutato la cosa con magniloquenza e forse tentando anche di applicare un copyright che non è nei fatti. Nulla, in effetti, è più distante dal “decarianesimo” di questo movimento che vuole essere trasversale, anzi vuole fare della trasversalità il suo leit motiv: molti degli adepti della “prima ora” non hanno alcuna intenzione di far parte di questo PD e la ratio del movimento stesso sta nel superamento dell’attuale fase di stallo nel segno dell’ecumenismo deluchiano. E tuttavia, qualche malpancismo che non ti aspetteresti cova anche dalle parti di Palazzo Mosti. L’adesione al progetto di Nazzaro di Pina Pedà ha mandato su tutte le furie Mastella che quando si tratta di “cazziare” non è secondo a nessuno.
Voci di dentro riferiscono di una crescente insoddisfazione del duo Pedà-De Minico in cerca di una casa politica, centrista se possibile, ma più di tutto allergici al liderismo del sindaco e alla sua pressione per assorbirli nella sua compagine nascente di Noi Sanniti. Che piace poco a parecchi. Piace poco alla Mazzoni, pochissimo a Forza Italia ed Udc. Lapalissiano che Campania in Circolo e Noi Sanniti siano in antitesi anche se dalla sponda di Nazzaro si fa professione di “distensione” e si affermi il contrario, che cioè le due cose siano complementari e sinergiche e che chi aderisce all’uno non aderirebbe all’altro. E’ pur vero però che si pesca in un bacino comune e che per certi aspetti Campania in circolo nasce con impronta fortemente deluchiana forse anche con l’intento di esercitare un certo “ruolo di controllo” nei confronti di un territorio in cui il sindaco del comune capoluogo è il vero alleato del signore di Santa Lucia. Insomma, tanta carne al fuoco e situazioni di compressione che potrebbero sfociare in dissenso aperto ma non adesso. Tutti guardano al 4 dicembre ma più di tutto all’Italicum i cui esiti potrebbero stravolgere equilibri che sembrerebbero sedimentati.