AIROLA – A quanto sembra lo stabilimento Tta dovrebbe versare alcune quote di locazione al Comune di Airola, è l’opposizione consiliare che lo sostiene e per questo diffida l’amministrazione a procedere nel recupero.
«In campagna elettorale dicemmo che ci saremmo occupati di verificare la situazione debitoria della TTA nei confronti del Comune di Airola, da Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle ho provveduto a richiedere tutti gli atti necessari prontamente forniti dagli uffici competenti. Dalla lettura dei documenti si scopre che ad Airola la politica non è al servizio dei cittadini ma dell’azienda di turno, in nome di una riqualificazione industriale che non porta mai un organico benessere alla comunità.
Infatti – prosegue la nota -, già nel 2014 il responsabile dell’ufficio preposto faceva presente all’Amministrazione che da parte della TTA non erano stati rispettati gli accordi contrattuali relativi al versamento del canone e chiedeva di procedere alla risoluzione del contratto: l’esecutivo scelse di non procedere.
L’azienda, quindi, avrebbe dovuto fare tesoro di questa disponibilità ed evitare di far ritrovare l’Ente nella stessa situazione per una seconda volta ma, si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio: l’ultima rata versata nelle casse comunali risale a novembre 2015, la successiva, prevista per maggio 2016, a distanza di 5 mesi, non risulta pagata e aspettiamo di verificare la riscossione della prossima prevista per novembre 2016. Quanto descritto è in netto contrasto con quanto previsto dagli accordi siglati tra Comune e azienda e quindi, per la seconda volta, l’Ente ha la possibilità di rescindere il contratto o quantomeno di rivederlo al rialzo. Considerando solo il termine non rispettato di maggio, l’ammanco per le casse comunali è di 130.000 € + IVA e se non si dovesse rispettare nemmeno quello di novembre si arriverebbe a 260.000 € + IVA.
Dalla lettura – ancora – delle carte, però, si evince una seconda verità paradossalmente più scomoda della prima: la TTA non risulta iscritta nel registro contribuenti del Comune e quindi dal 2013 non versa nulla in termini di TASI e TARI. E’ doveroso chiedersi, quindi, perché tanta disponibilità nei confronti di questa azienda ed è altrettanto doveroso chiedersi perché simili agevolazioni, concesse in nome dello sviluppo industriale locale, non vengano estese anche a tutte le altre aziende che insistono sul territorio comunale.
Se a tutto ciò aggiungiamo che da parte dei residenti delle aree limitrofe allo stabilimento c’è stata una raccolta firme per chiedere l’intervento dell’ASL per problemi di salubrità legate alle attività della TTA, concludiamo che c’è stata, e c’è, fin troppa disponibilità nei confronti dell’azienda che, però, non trova un così marcato ritorno in termini occupazionali: alcune decine di concittadini impiegati a fronte di un bacino ben più ampio proveniente dall’ex polo tessile.
Come Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di diffidare l’Amministrazione affinché proceda alla riscossione delle somme dovute ed evase e qualora non si dovesse procedere in tal senso adiremo gli organi di controllo competenti. Inoltre, è nostra intenzione chiedere al Consiglio Comunale di approvare una mozione che impegni la maggioranza ad utilizzare i soldi recuperati per provvedere ad effettuare le verifiche antisismiche sugli edifici scolastici comunali. Necessità, questa, che nasce in seguito ad un’altra richiesta avanzata che ci ha confermato quanto da tempo affermavamo: le uniche verifiche fatte sugli stabili sono unicamente di tipo statico e risalgono al 2003.
Sono pienamente consapevole del fatto che il Sindaco, oramai, è vittima del volere dei vertici dell’azienda perché a quella azienda ha legato il suo “successo” elettorale ma è arrivato il momento che ritorni a rispondere agli interessi della collettività e non a quelli dell’imprenditore.
Proprio perché sappiamo essere impossibilitato ad assumere posizioni forti in questa faccenda, con la diffida, Sindaco, le stiamo offrendo l’opportunità di far rispettare la legge e gli impegni contrattuali scaricando le responsabilità a terzi nel caso le cose non vadano bene oppure intestarsi i meriti, assecondando la sua innata inclinazione al De Luchismo dilagante del “grazie a me”, qualora, invece, le cose dovessero risolversi secondo legge. E visto che a noi spetteranno le critiche, ne approfitti anche per chiedere una rivalutazione del canone di locazione ed una revisione del programma occupazionale al fine di integrare unità aggiuntive da attingere dal bacino degli ex dipendenti del già polo tessile rimasti esclusi dal ciclo produttivo e che stanno anche per perdere gli ammortizzatori sociali.
Adesso, di certo, non potrà più sostenere che la minoranza non è collaborativa».