TELESE TERME- Chiude a Telese Terme la convention Sannio Start “Il Sannio che dice Sì”. La tre giorni si è congedata con l’intervento del Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Gennaro Migliore. Il tema è quello referendario, che è stato, a prescindere dalla visita del ministro per le infrastrutture Delrio, il vero convitato di pietra. Il Pd renziano, che è in toto quello beneventano, si organizza per sostenere la battaglia di dicembre che con molta probabilità sarà la scadenza dei referendum. Nel frattempo Migliore a Telese ha riaffermato che il voto a favore delle riforme volute da Renzi è “un’occasione unica perchè da trent’anni stiamo puntando a modificare in meglio il Paese”. Per Migliore si tratta di una riforma che “semplifica, rende più giusto il Paese, riduce il numero dei Parlamentari e il costo della politica”. Votare “Sì” per Migliore significa “fare un investimento sul futuro”. I problemi con la minoiranza del partito e con D’Alema in particolare. All’ex Premier Migliore fa sapere che i fallimenti degli ultimi trent’anni potrebbero lasciare il posto ai trenta mesi dell’esperienza di governo di Matteo Renzi. Insomma, a Telese è andato in scena il sostegno alla devozione completa alla causa. Il PD sannita, duramente provato dai rovesci elettorali non ancora del tutto metabolizzati, forse per nulla metabolizzati, si arrocca al bastione referendario: un eventuale rovescio costituirebbe un fattore di ulteriore crisi nella già instabile leadership piddina di casa nostra. Leadership che all’apparenza appare ancora in grado di esercitare il potere interno ma l’impressione è che si tratti di puro e semplice notabilato, di sedimentazione di consenso, il punto di acme decariano. E allora la scadenza referendaria e la vittoria del si rappresentano, come per l’apparato renziano, il porto sicuro nel quale riparare; la vittoria del no un effetto domino dalle conseguenze incalcolabili.
