BENEVENTO- Primo grande appuntamento col Consiglio comunale a Palazzo Mosti. Al gran completo la maggioranza, con qualche assenza l’opposizione, sullo sfondo l’approvazione del bilancio consuntivo, che appare atto quasi dovuto cui la maggioranza compatta vota a favore seppure avanzando critiche alla passata amministrazione. Un voto annunciato che ob torto collo.
La maggioranza ha deciso di onorare anche se da parte di certi ambienti esiste ritrosia e quasi imbarazzo e fastidio a dare l’ok ad un documento varato dall’ex maggioranza. Fausto Pepe. L’ex sindaco è parte in causa. Difende il suo operato e attacca i revisori dei conti dell’epoca rei, a suo avviso, di poca “ortodossia” e per altro assenti in aula. Verranno il 29? Il presidente De Minico assicura che farà il possibile perché verranno. Chi ribadisce dubbi e perplessità e conferma il no al bilancio di chiusura sono i pentastellati Farese e Sguera con quest’ultimo che torna sulla mancata presentazione dei libri contabili alla Corte dei Conti come annunciato in campagna elettorale. In sostanza i distinguo regnano sovrani. In un clima falsamente cordiale, in realtà pregno di risentimento, De Pierro conferma la volontà di astenersi, De Nigris tranquillizza Sguera sulla questione della Corte dei Conti, atto dovuto per quanto attiene la trasmissione dei documenti del bilancio al supremo organo contabile. Anche lui prende atto e si adegua al voto favorevole ma puntualizza le criticità contenute nei documenti contabili degli ultimi 4 anni evidenziate dagli ultimi collegi dei revisori dei conti succeduti sino ad oggi.
E se Forza Italia approva senza porre veti da registrare l’astensione di Luigi Scarinzi, non senza perplessità, e quella del consigliere Varricchio; entrambi si adeguano ai desiderata del gruppo PD. Raffaele Del Vecchio conferma il voto favorevole e così si chiude il cerchio attorno al Consuntivo. Dulcis in fondo l’intervento del sindaco. Mastella puntualizza che i numeri legati ai conti del comune restano “oscuri” e che non si riesce a dissipare i dubbi e le perplessità nonostante la andata a Canossa del ministero dello Sviluppo Economico. “Accogliamo il documento che non abbiamo prodotto noi” dice Mastella, che rintuzza la critica nei confronti del collegio dei revisori dei conti chiamando in causa il coraggio degli amministratori, d’antan, a perseguire le proprie scelte. Parla di ritorno alla normalità Mastella in cui tutti tornino a fare la propria parte trasformando il suo intervento in un discorso molto più vasto sulla sua presenza a capo dell’amministrazione e paternamente rimprovera il PD per la scelta astensionista. “Astenersi è voto contrario”, dice, “lasciare solo Pepe è scorretto”. Mastella a ruota libera. Annuncia prossime valutazioni su depuratore e rischio sismico e si riferisce al disastro del terremoto in Italia centrale. Ed ora sotto col bilancio preventivo e appuntamento al 29. Infine la votazione. 23 voti a favore 5 contrari e tre astenuti.