SANT’ANGELO DEI LOMBARDI – Sono passati trentasei anni dal terremoto dell’Irpinia ma la tragedia di allora “è stata una lezione inascoltata”. Rosanna Repole, a quarantotto ore dal sisma che colpì l’Irpinia nel 1980 diventò sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, paese della provincia di Avellino devastato dal sisma, nel quale aveva perso la vita anche l’allora primo cittadino. Repole fu nominata sotto una tenda. “Questa nuova tragedia – riflette Repole con l’Adnkronos – per molti aspetti è simile alla nostra. Non mi riferisco naturalmente al numero delle vittime ma penso alla morfologia del territorio, alla tempra della gente molto tosta e dignitosa che non si lascia abbattere. Provo lo stesso dolore di allora ma anche rabbia perchè sembra che la lezione del passato non sia stata ascoltata”. Il sindaco irpino non si riferisce naturalmente ai soccorsi. “All’epoca – ricorda – non avevamo leggi adeguate di Protezione civile. Oggi c’è stata una grande efficienza nei soccorsi. Ma dopo che avremo seppellito tutti i morti che accadrà? Il punto – dice Repole – è che bisogna lavorare in prevenzione. Servono “antenne” nei paesi che sono a così alto rischio sismico”.