BENEVENTO- Il caso Giorgione e l’approvazione del bilancio consuntivo tengono il campo in queste giornate di fine agosto. Il bilancio si voterà all’unanimità. Quando? Si presume che si faccia giovedi. Se ne dice sicuro Gino De Nigris e lo stesso presidente dell’assemblea cittadina De Minico ha assicurato che il 25 agosto ci si riunirà per affrontare la questione. I crismi dell’ufficialità dovrebbero essere assicurati nelle prossime ore. I tempi, come si sa, sono ristretti: il 28 scadono i termini e bisogna provvedere a vidimare il documento sul quale, come detto, non ci dovrebbero essere sorprese di sorta. Nel frattempo e in attesa che si avvicendi il segretario generale del Comune, ad Uccelletti dovrebbe subentrare Maria Cotugno, continua a tener banco la vicenda Giorgione. Il caso di Ferragosto che ha animato il già caldo clima politico si dovrebbe risolvere con il ritorno del sindaco dalle ferie e quindi tra domani e dopodomani.
La sensazione è che il post galeotto, a quanto pare non l’unico di una certa verve ascrivibile all’avvocato, ma sul quale Giorgione ribadisce la sua estraneità, sottenda motivazioni di ordine prettamente politico. Che tra Forza Italia e Nunzia De Girolamo in particolare e Clemente regni una sorta di tregua armata è cosa nota tanto che l’ipotesi di un rimpasto a scapito delle pedine azzurre di giunta non è peregrina. E d’altra parte il sentimento di tutti gli uomini del sindaco verso gli “intrusi forzitalioti” è altrettanto palese, vedi Picucci e le sue dichiarazioni immediatamente successive allo scoppio della polemica. Ma anche Mario Pasquariello non nasconde la sua irritazione. Nel frattempo Forza Italia si mostra attendista. “Aspettiamo il rientro del sindaco e poi chiariremo”, dice il coordinatore azzurro Fernando Errico mentre dalla De Girolamo non sono arrivati segnali di grande incoraggiamento verso Giorgione. C’è una certa freddezza, nei confronti della quale lo stesso assessore “sub iudice” avverte i connotati. Se poi consideriamo che i suoi eventuali sostituti potrebbero essere o Nanni Russo, per altro indagato dalla Procura della Repubblica di Roma insieme al PM Iannella e difeso proprio da Giorgione, oppure Antonio Reale, molto vicino a Nunzia, ebbè, c’è da attendersi che Giorgione stesso non se ne starà inerte ad assistere alla sua estromissione. Quello che resta da capire è la prossima mossa di Mastella. Fare fuori Forza Italia ora oppure no? O meglio: approfittarne adesso o attendere tempi più dilatati? La seconda ipotesi, probabilmente, è la più percorribile anche perchè agire adesso darebbe l’impressione della confusione e annacquerebbe l’idillio con la città. Resta il che fare con Giorgione. Liquidare la cosa come una goliardata sgradevole o dare un segnale di forza e di inflessibilità? In questo caso non giova al sindaco la sua visibilità “extra moenia”: gli occhi del Paese in questo caso “ardiscon di guardare”.