CERVINARA – «Noi rispondiamo perché la testa ce l’abbiamo!» secca la risposta del gruppo “Cervinara in comune”. Una “botta e risposta” sta caratterizzando lo scenario politico cervinarese in questi giorni e l’ennesima risposta dall’opposizione non tarda ad arrivare.
«Non rinunciamo al ruolo di rappresentanti della cittadinanza e riteniamo che il dibattito e il confronto, svolto in maniera pubblica, siano un nostro dovere.
Non siamo mestieranti della politica, quindi le sterili polemiche non ci appartengono, né politicanti di terza fascia che stanno ore ed ore in Comune in attesa dell’eventuale cliente a cui chiedere: “che vi serve?”. Non abbiamo l’aspirazione, a campagna elettorale conclusa, di essere considerati i “Notabilucci” di turno.
Non perderemo tempo a segnalare quante persone di questa maggioranza hanno avuto comportamenti eticamente scorretti durante il loro percorso politico, né cosa hanno prodotto quando si trovavano all’opposizione, né a spiegare i motivi che hanno causato la nascita del Gruppo Cervinara in Comune.
I fatti li conosciamo, eccome: quello che abbiamo evidenziato è ben presente nell’immaginario della gente; è quello che il popolo quotidianamente dice nelle discussioni interpersonali; è quello che la stampa quotidianamente segnala.
Del resto è la maggioranza stessa che ci da ragione, quando nel rispondere, fa riferimento ad altre questioni definendole “complesse”, cercando in tal modo di mascherare il proprio fallimento e la propria incapacità».
«In merito ai ricorsi amministrativi – continua il gruppi di opposizione – precisiamo che riteniamo la legalità e la trasparenza principi inviolabili. Del resto le operazioni elettorali non sono state certamente gestite da noi.
Nella risposta del gruppo di maggioranza, si fa riferimento a personaggi potenti, ai quali ricorrono a secondo del turno e della convenienza, ma dimenticano, o forse non sanno, che il progetto regionale per la cultura è a punteggio, e quello presentato dal nostro Comune, purtroppo, si è classificato tra gli ultimi, forse perché non aveva nulla che si riferisse al turismo culturale, e molto invece di festa da strapaese.
La risposta purtroppo ci ha deluso come sicuramente ha deluso tutta la cittadinanza che non si appassiona al teatrino della politica dove vengono messi in scena, dal 2010, sempre gli stessi annunci e sugli stessi argomenti!».