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Fondi alluvione: Mastella e De Girolamo: «Penoso De Caro, i soldi non ci sono»

Fondi alluvione: Mastella e De Girolamo: «Penoso De Caro, i soldi non ci sono»

10 Agosto 2016 | by redazione Labtv
Fondi alluvione: Mastella e De Girolamo: «Penoso De Caro, i soldi non ci sono»
Politica
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BENEVENTO – Gli ormai famigerati 355milioni di euro stanziati per i danni dell’alluvione accendono un aspro dibattito. Questa volta è il sindaco Clemente Mastella e la deputata di Forza Italia Nunzia De Girolamo a replicare al Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro.

«Se le affermazioni di Del Basso De Caro fossero vere non scriveremmo questa nota e saremmo felici come tutti i sanniti. Invece siamo costretti a far chiarezza, come sempre accade con Del Basso, ancora una volta incapace di dire la verità. Tra l’altro non ci sarebbe nulla di male nello spiegare con semplicità le regole attuate dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 28 Luglio scorso. Per inciso, il Parlamento aveva stanziato le risorse potenziando come mai avvenuto prima e con voto unanime il FEN, il fondo per le emergenze nazionali nelle settimane immediatamente successive il disastro. Con l’ultima legge di stabilità approvata a dicembre 2015, le risorse erano state rese disponibili.

In questi giorni, dopo ben otto mesi, il Consiglio dei Ministri ha finalmente pubblicato le regole che consentiranno ai singoli di ottenere le risorse che i sanniti aspettano dall’ottobre 2015. Vediamo di cosa si tratta. Le risorse immediatamente disponibili da qui alla fine dell’anno sono pari a 400 milioni di euro. Le aree di ricognizione per le emergenze in tutto il Paese sono 49. Di queste 40 hanno trasmesso le loro esigenze al dipartimento della Protezione Civile; tra le quaranta c’è Benevento.

Quanto chiedono le 40 aree dichiarate in emergenza? 804 milioni per le abitazioni private e 889 per le attività produttive. Per un totale complessivo di quasi 1 miliardo e settecento milioni oltre alle 9 aree che dovranno ancora completare la ricognizione. Per queste esigenze che dovranno essere valutate singolarmente qual è la disponibilità entro fine anno? 400 milioni!».

«E’ chiaro cosa abbiamo davanti? La nostra gente se andrà bene otterrà la metà dei danni subiti e comunque con dei tetti che sono sotto gli occhi di tutti. Ma come si fa a considerare con gli stessi massimali tutte le alluvioni? Questo è il punto politico che ci fa infuriare e su cui torneremo presto alla carica. Fissare quei massimali significa considerare case e capannoni tutti uguali da nord a sud indipendentemente dall’alluvione o calamità naturale avvenuta.

E irrita ancor di più il tentativo vergognoso e penoso di Del Basso nello spacciare i dati della ricognizione come fossero i dati dei rimborsi o degli stanziamenti in favore del Sannio. Ma penserà il sottosegretario che siamo tutti incapaci di leggere, capire e intendere? A cosa serve questa falsificazione pubblica se poi i nodi arrivano al pettine? La gente dopo un anno va ristorata. Stop. Altro non serve. Al momento ci sono risorse pubbliche stanziate dal Parlamento sul triennio con una delibera del Consiglio dei Ministri che di fatto ridimensiona i rimborsi e allunga ancora i tempi. I 355 milioni per il momento non ci sono, speriamo ci sia almeno l’umiltà di chiedere scusa per questa sciocchezza dichiarata e di rimettersi al lavoro per consentire a chi ha subito danni di non subire anche l’umiliazione del raggiro di Stato».

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