CERVINARA – La spaccatura è uscita alla luce del sole. Una vera e propria crepa a quanto sembra. Già, perché in seguito ad un “botta e riposta” – avvenuto tramite l’emittente locale “Rete sei” e sulle colonne de “Il Caudino” – la situazione politica a Cervinara sembra delinearsi. Forse il termine delinearsi è alquanto azzardato, ma possiamo tranquillamente dire che i primi mutamenti di equilibri iniziano ad essere visibili.
L’opposizione consiliare spodesta il proprio capogruppo Vincenzo Iuliano. Veronica Spiotta, Pierpaolo Porcelli e Massimo Marra «non considerano più Iuliano il loro capogruppo in quanto si è assentato ingiustificatamente, più volte, dai consigli comunali, non ha mai esaminato le varie delibere dell’amministrazione comunale per vigilare sull’azione di governo ed in più non ha mai seguito la linea decisa dal gruppo». Una vera e propria defenestrazione, ma che era nell’aria del resto. Da quel famoso consiglio comunale dove Iuliano attaccava duramente la vicesindaco Caterina Lengua sugli incarichi legali decretando la presa di distanza dagli altri tre consiglieri che, tramite Veronica Spiotta, annunciarono il loro malcontento in quanto «quell’intervento non fu concordato». Ma questa è storia.
Da allora altre vicende sono subentrate, come quella della sentenza del Tar di Salerno che vedrà pronunciarsi il Consiglio di Stato in udienza il prossimo 30 agosto. Altro punto centrale questo che inciderà e non poco sullo scenario politico cervinarese. E’ in ballo il futuro stesso dell’amministrazione guidata da Filuccio Tangredi.
E parlando della maggioranza anche qui di cose ne sono successe. Quella che risalta di più è la rottura tra il Presidente del Consiglio Pellegrino Casale e il primo cittadino Tangredi. Una rottura che potrebbe portare alla sostituzione di Casale con il tentativo di un recupero della minoranza. E che non sia la volta buona che si peschi tra i banchi dell’opposizione. Una quota rosa alla presidenza del consiglio non farebbe male. Spiotta in pole? Ma sono solo supposizioni, intanto vediamo di che morte morirà questa legislatura. Se morirà.