BENEVENTO- Pasquale Viespoli torna sulle elezioni amministrative e concentra la sua attenzione sulla miriade di liste che hanno concorso alla Comunali. La sua posizione è fondamentalmente quella che lo ha condotto a stravincere vent’anni fa con una formula che si sostanzia in uno slogan: “Una lista, un programma, un candidato”, che secondo l’ex Sottosegretario “taglierebbe le unghie al voto intermediato, privilegerebbe il consenso di opinione, recupererebbe qualità alla politica, riportando l’elezione diretta del sindaco allo spirito originario: il rapporto diretto con il cittadino, intorno a una visione di città con una sorta di vincolo di mandato fondato sulla proposta programmatica”. Una soluzione che messa in pratica, ne è convinto Viespoli, avrebbe condotto ad un Consiglio comunale dotato di massimo tre gruppi. “Il proliferare delle liste, l’aritmetica al posto della politica, la sommatoria elettoralistica, il voto intermediato, quando non di scambio, ha invece inveterato e reso egemone il Manuale Cencelli”, prosegue Viespoli, “nella scelta degli assessori e dei presidenti di commissione”. E dei vertici delle partecipate come l’Asia, tanto per fare un esempio. Viespoli sa bene che Lonardo non cadrà in nessuna lista di proscrizione anche perchè il giorno dopo l’elezione Mastella non ha più aperto il fuoco contro i presunti disastri dell’azienda dei rifiuti urbani. Tuttavia l’ex sindaco propone la modifica dello Statuto dell’Asia, e la conseguente cancellazione del cda prevedendo l’amministratore unico. “Comporterebbe, non fosse altro che per una ragione di stile, le dimissioni dell’attuale management, ad iniziare dal presidente che”, conclude Viespoli, “viste le note autocelebrative e il silenzio-consenso del sindaco, sarebbe l’ultimo presidente e il primo amministratore unico. Con chiarezza e legittimazione”.