SAN GIORGIO DEL SANNIO – Il gruppo di lavoro Ambiente del Meetup “San Giorgio del Sannio in Movimento” con il capogruppo al Consiglio Comunale Francesca Maio, unitamente ad alcuni portavoce del M5S, ha iniziato una procedura di indagini e istanze sulla vicenda legata all’Alto Calore Servizi S.p.A. – la società che gestisce il servizio idrico, fognario e depurativo, nonché quello di distribuzione di acqua potabile per 125 Comuni delle Province di Avellino e Benevento per un totale di circa 213.500 utenze – rispetto ad un’eventuale decisione di vendita dell’ente attualmente pubblico al 100% , attraverso la fusione con la società Gesesa, per far fronte alla massa debitoria accumulata negli ultimi anni.
Porteremo avanti anche le istanze di incostituzionalità dell’Ato e della legge Regionale 2 dicembre 2015, n. 15 “Riordino del servizio idrico integrato ed istituzionale dell’Ente Idrico Campano”, dal momento che riteniamo non rispecchino la volontà popolare espressa alreferendum sull’acqua come risorsa pubblica e pertanto bene comune a cui affidare una gestione pubblica senza scopo di lucro.
Ci appelleremo direttamente al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, per la verifica dei bilanci e delle eventuali responsabilità, e ai Presidenti di Regione Campania e Provincia per le rispettive competenze di merito. Un territorio come quello dell’Irpinia e del Sannio, che insieme possiedono una ricchezza d’acqua notevole con bacini di circa 150 lt al secondo, oggi è nonostante tutto costretto a pagare bollette salate e disservizi di approvvigionamento.
Come si spiega una tale catastrofe di gestione?
Forse perché non è mai esistita in provincia di Avellino e nel Sannio una reale gestione pubblica del servizio idrico? Una gestione piuttosto clientelare, fondata su rapporti privati e partitocratici, instaurati al secolo con la Democrazia Cristiana, per poi continuare indisturbati con centro-destra e centro-sinistra fino al Pd, in un mix di spartizione dell’Alto Calore tale da parte dei poteri locali, da rendere l’ente pubblico un carrozzone clientelare degno della peggiore gestione politica del malaffare.
La situazione purtroppo è disastrosa:
oltre 120 milioni di euro di debiti accumulati;
un servizio idrico scadente sul quale non si è mai fatta ricerca, danneggiando anzi la natura circostante e mettendo a rischio le popolazioni, costretta a bere ormai più cloro che acqua;
scarsa manutenzione, con oltre il 50% delle risorse idriche fluire in condutture obsolete.
Può sembrare un disegno politico ben preciso quello in cui si dice che la gestione pubblica non funziona e che bisogna affidarsi ai modelli misti delle società a gestione partecipata per far credere che l’unico modo di rendere efficiente il patrimonio idrico pubblico sia cedendolo ai privati e ritenendo che ne faranno il solo interesse per la comunità.
La nostra posizione è assolutamente contraria. Noi vogliamo fare chiarezza e ricevere in tempi brevi i bilanci relativi alla gestione di Alto Calore, dei debiti accumulati, gli eventuali crediti esigibili e le spese fatte negli ultimi anni.
Noi siamo convinti che una gestione pubblica possa essere ancora sinonimo di efficienza, garanzia e trasparenza, se guidata da amministratori capaci che non si lascino condizionare dalle logiche politico-clientelari.
E a proposito di trasparenza, la nostra portavoce al Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio Francesca Maio ha già esposto la mancanza dei requisiti di trasparenza del sito internet di Alto Calore Servizi S.p.A. agli organi competenti, ai sensi del D. lgs. n.33/2013.
Continueremo a tenervi aggiornati sulla vicenda, nell’interesse sempre del cittadino.