BENEVENTO- Gianfranco Ucci interviene nella contingenza politica da un lato augurando al sindaco Mastella il prammatico buon lavoro ma subito dopo lo mette in guardia dal pericolo di giudicare i dieci anni del centrosinistra senza quell’acerbità che invece si conviene nei confronti di coloro che hanno stremato la città elevando la commistione tra interessi pubblici e privati, la mancata trasparenza e l’ambiguità a regola aurea. Ad Ucci non è piaciuto per nulla lo scambio di “affettuosità” tra Mastella e il sindaco uscente Pepe: “c’è necessità di una discontinuità che deve essere marcata con nettezza e senza nascondersi dietro un eccesso di bon ton istituzionale, dice Ucci, e se la prima uscita del nuovo Sindaco è che Pepe è suo “figlio” la cosa ci preoccupa non poco”. E tuttavia Ucci attende le prime mosse di Mastella per poterne valutare la capacità. Conferma di volere tener fede all’impegno assunto prima del ballottaggio e di continuare a fare politica fuori dal Palazzo “convinti che oggi, più che mai, sia necessaria una partecipazione attiva della società civile all’Amministrazione della cosa pubblica”.