CERVINARA – Tutti in attesa che il Prefetto si pronunci. Già, alludiamo al caso di Cervinara che dopo la sentenza del Tar sembra aver, oltre che scaldato gli animi, cambiato un po’ il volto del paese. Dal punto di vista politico, s’intende.
Con il Tar, praticamente, si torna in campagna elettorale, ma non del tutto. Per la precisione tale sentenza ha accolto parzialmente il ricorso presentato sui presunti brogli effettuati nelle elezioni del maggio 2015 e questo vuol dire che solo per le sezioni incriminate, la 7 e la 12, si deve tornare a votare. E fin qui ci siamo. Adesso la palla è passata la Prefetto che a quanto sembra sta analizzando tale sentenza e dovrebbe pronunciarsi nominando il Commissario prefettizio. Ma questo attendismo lascia trapelare che ci troviamo di fronte ad una casistica senza precedenti e alquanto delicata. Infatti con l’annullamento parziale non cambierebbe la maggioranza, il sindaco Filuccio Tangredi resterebbe in carica, ma la corsa sarebbe solo dei consiglieri comunali che hanno preso buona parte dei voti necessari alla propria elezione in quelle sezioni. Quindi un guerra tra i consiglieri, ma nella consapevolezza che la loro posizione sarà invariata: chi è in maggioranza resta in maggioranza e chi in minoranza resta in minoranza. Uno scenario alquanto particolare comunque che potrebbe creare anche delle distorsioni proprio in una nuova ricerca del consenso. Per fare un esempio: un singolo cittadino dovrebbe rivotare un consigliere, oggi capitato all’opposizione, nella consapevolezza che quest’ultimo è già perdente e quindi di minoranza. Uno scenario già delineato che potrebbe influire e non di poco sulla valutazione del voto. Ma questo è il caso più estremo. Ma tante altre dinamiche potrebbero innescarsi come quella di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
È evidente che dalle elezioni ad oggi di rapporti se ne sono consumati ed altri sono nati. La politica ha fatto il suo corso e con essa le varie azioni di governo e politiche. Questo vuol dire che, magari, le relazioni che c’erano all’inizio non ci sono più oggi e quindi potrebbero definirsi nuovi rapporti politici. Il caso che risalta alla mente, di primo impatto, è quello del Presidente del consiglio Pellegrino Casale. È sotto gli occhi di tutti che dalla sua mancata elezione alla presidenza della Città caudina i rapporti con la propria maggioranza si sono raffreddati e questo potrebbe anche portare ad una sua mancata rielezione, da parte dell’assemblea, alla presidenza del consiglio. Ma è chiaro che si tratta solo di supposizioni e viste tutte dal lato negativo. Il dato certo è che la sentenza del Tar prevede 60 giorni di tempo per indire le nuove elezioni, a meno che tale sentenza non venga annullata dal Consiglio di Stato. Ad oggi, appelli all’Istituzione superiore non ce ne sono stati come non si è ancora capito se Cervinara sarà commissariata o meno. Ma è solo questione di ore.