Mastella vs De Caro, decolla il livello delle invettive
Politica
BENEVENTO- Prosegue incessante il fuoco di fila di scambi al vetriolo tra candidati e parti coinvolte. Mastella attacca la Farese che a sua volta lo aveva accusato di avere soistenuto l’amministrazione attuale fino al 2011, Mastella conobbe tra il 2009 e il 2004 il momento più basso della sua quarantennale avventura politica. “La candidata dei 5 Stelle dimostra di non conoscere i fatti. A Ceppaloni ereditai, come temo succederà anche questa volta, una situazione economica disastrosa che riuscii a risanare: ne può chiedere certificazione alla Corte dei Conti”. Ma il vero obiettivo di Mastella e Umberto Del Basso De Caro. Ormai non si contano più i fendenti reciproci, sempre più poderosi. De Caro lo aveva punzecchiato riguardo all’organizzazione della Festa del Campanile a Telese tirando in ballo finanziatori di Casapesenna. E Mastella apre il piattone, come si dice nel calcio. “Tra tante cose non ci appare consono ai criteri estetico morale che dovrebbero ispirare la politica che la sede della società di riscossione dei tributi comunali abbia trovato la sede nello stesso immobile del suo studio. Velenoso, poi, quando chiama in causa le intercettazioni del 2008 nelle quali De Caro professava devozione nei suoi confronti. ” Io non ho mai aspirato ad avere da Del Basso alcun supporto, dice Mastella, nemmeno quando dalle intercettazioni risultava chiaro il suo atteggiamento servile” “Un’ampia professione di fede e di devozione” secondo il Gip Francesco Chiaromonte, conclude Mastella, un atteggiamento che gli valse da Viespoli l’etichetta di ‘zerbino di qualità’. Io non auspico nessuno ‘zerbinismo’ ma solo la possibilità di parlare delle problematiche concrete che affliggono le donne e gli uomini di Benevento che in questi giorni invocano un cambiamento radicale nella gestione della città”.
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