Voto libero, una questione politica, recita quello che potremmo definire un vero e proprio titolo di editoriale che lancia dal suo osservatorio di Mezzogiorno Nazionale Pasquale Viespoli. L’ex sindaco torna sulla questione morale del voto “condizionato” che è stato terreno di scontro tra Mastella e De Caro e che per Viespoli i due “si sono ben guardati dall’affrontare la questione sul terreno prevalentemente politico, forse perché consapevoli di essere improponibili come moralizzatori”. E allora delinea i connotati del voto condizionato che “è il voto controllato, il voto contrattato, il voto intermediato, il voto costruito sulle aspettative, della promessa di cosa futura. Quando si punta al controllo preferenziale, continua Viespoli, con il gioco delle coppie fisse o con ben individuati sponsor esterni ci troviamo di fronte a una chiara responsabilità della politica. Così come quando si utilizza la leva del potere e la forza di persuasione del denaro”. L’opposto di tutto questo è il voto libero che “è il voto informato e consapevole e quando più forte è l’opinione, tanto più debole è il voto condizionato. Ma perché ciò accada, è indispensabile l’ariosità del dibattito pubblico, la circolazione delle idee, il confronto delle proposte programmatiche. Esattamente l’inverso di una campagna elettorale fondata sulla circolazione dei santini, sugli inguardabili 6×3 e sugli ammiccamenti clientelari”.