BENEVENTO- La candidatura di Benevento a Capitale ITALIANA della cultura 2018 scuote la domenica beneventana anche perchè diventa terreno di scontro politico. Nazzareno Orlando attacca a testa bassa quella che ritiene l’ennesima dimostrazione di come è “purtroppo ridotta a mera trovata elettorale qualcosa che invece avrebbe valore assoluto per la città e solo per giustificare la visita di un sottosegretario che sara in città, non per supportare Benevento… ma solo per un inutile happening di propaganda”. Orlando si dice sconcertato. “Il rispetto delle regole avrebbe voluto che ad annunciare un impegno che investe la città intera fosse il primo cittadino, quello in carica e non quello candidato”. Poi, sarebbe stato opportuno assumere un profilo istituzionale adeguato, che si sarebbe dovuto tradurre nel portare questa proposta in Consiglio che è ancora in carica, all’attenzione di tutte le forze politiche, e non annunciare la stessa semplicemente e riduttivamente con una nota stampa”. Trattare così la cultura, termina Orlando è la testimonianza di come potrebbe essere trattata la città se i beneventani non decideranno di voltare pagina rispetto a questo andazzo non certo qualificante per nessuno”.
Da un consigliere ad un altro. A Orlando replica a stretto giro di posta Angelo Miceli che su dice “stupito” dalla reazione dell’ex assessore. “Non è che un Comune può decidere di affrontare una competizione quando vuole, a prescindere dalle scadenze e dalla tempistica indicata da chi la competizione l’ha organizzata. La prima scadenza, quella per la trasmissione della manifestazione di interesse alla partecipazione al bando Mibact è fissata al 30 maggio. E non da noi, ma dal Ministero “, “Se Nazzareno Orlando è scettico ce ne faremo una ragione. D’altronde, altri erano scettici anche quando ci candidammo al riconoscimento Unesco, e sappiamo tutti come è andata a finire.