Alla fine il Consiglio comunale, l’ultimo di questa travagliata consiliatura, approva il nerbo più consistente dei debiti fuori bilancio. Non tutti però. Restano fuori quelli relativi alla Tari e all’avvocatura, questi ultimi gravati dal parere negativo dei revisori dei conti. Alla fine il Consiglio, più o meno nel rispetto dei tempi e della legge, approva buona parte del riconoscimento di quei debiti, quasi trenta milioni, che una maggioranza ai limiti dell’ignavia ha cercato sistematicamente di procrastinare, magari affibbiandoli alla prossima amministrazione che verrà. E se il clima della penultima assise era stato all’insegna del “volemose bene”, questa ultima seduta ha invece riesacerbato gli animi e da parte dell’opposizione ha fatto registrare prese di posizioni durissime. Così si chiude un quinquennio tra i più difficili in assoluto nella storia della città oberato da problemi oggettivamente imponenti ma anche paralizzato da una cronica guerra carsica tra una parte della maggioranza e il sindaco Pepe e i suoi pasdaran. Una contrapposizione tutta politica e di bottega che ha finito spesso per riverberarsi sugli interessi della città in un momento di estrema difficoltà come mai visto in passato. Ma è ormai storia. La speranza è che il prossimo consiglio sappia garantire quel minimo di serietà che l’ultimo ha spesso ignorato nel pieno ed esclusivo interesse di Benevento.
