“Si giunge con un anno e cinque mesi di ritardo a questo traguardo”: ha dichiarato Ricci. “Noi stessi come Provincia di Benevento abbiamo osteggiato alcune precedenti stesure di tali Convenzioni che non riconoscevano risorse finanziarie per i costi gestionali di queste funzioni. Provincia e Unione delle Province d’Italia della Campania hanno trattato con la Regione in una discussione andata avanti per alcuni mesi e soltanto stamattina, sono arrivate via PEC le bozze delle rielaborate Convenzioni da parte della Regione. Con la nuova formulazione per le sole Province (e dunque non anche per l’Area Metropolitana) sono previsti rimborsi dei costi di gestione pari a 4 milioni di Euro, da erogare a seguito di rendicontazione. Purtroppo, però, in queste Convenzioni non è prevista alcuna risorsa per le spese sostenute per tutto il 2015. Tuttavia noi dobbiamo approvare queste Convenzioni perché altrimenti rischiamo di perdere risorse finanziarie necessarie al nostro Bilancio”.
Su tale argomento sono intervenuti i consiglieri provinciali Franco Damiano, Domenico Matera, Claudio Cataudo, Renato Lombardi, mentre il Segretario generale Franco Nardone ha illustrato alcuni passaggi tecnici dei due documenti e le innovazioni introdotte nell’ultima stesura degli stessi soprattutto in materia di rimborso di costi di gestione. Alla fine entrambe le Convenzioni sono state approvate a voti unanimi.
E’ stato quindi approvato il Piano di Forestazione per il 2016. Ha relazionato, su questo punto, il consigliere provinciale Renato Lombardi che ha confermato che l’importo del Piano della Provincia è pari a € 1,147 milioni. Il documento costituisce salvaguardia dei posti di lavoro del personale operaio-forestale.
Dopo un dibattito, con l’intervento dei consiglieri Molinaro, Matera e Damiano, la votazione per appello nominale ha dato esito favorevole unanime.Approvato anche il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
Il consigliere Giuseppe Ruggiero ha ricordato che, in un momento difficile dal punto di vista gestionale-economico, la razionalizzazione del patrimonio immobiliare della Provincia segue precise indicazioni che vengono dal Governo. Si conta di incassare dalla manovra € 2,600 milioni dalle alienazioni di numerosi relitti stradali non più utilizzabili per una superficie complessiva di circa 10.000 metri quadrati, nonché di alcuni tra i quali Villa dei Papi.
Il consigliere Claudio Cataudo ha chiesto che venga recuperata dalla politica la gestione di questa materia che oggi invece appare affidata solo ai tecnici. “Mi rendo conto delle necessità contabili, ma secondo me alcune somme potrebbero essere recuperate non vendendo la Villa dei papi, tentando questa operazione per il secondo anno consecutivo. Si tratta di un danno di immagine alla stessa città vista l’importanza dell’edificio”.
La votazione ha dato esito favorevole all’unanimità.
A questo punto il Consiglio provinciale ha preso atto dell’iniziativa assunta dal Presidente della Provincia Ricci di chiedere il Concordato preventivo al Tribunale fallimentare per la Società Samte (Sannio Ambiente e Territorio), la Società istituita per legge Stato e chiamata a gestire una parte del ciclo dei rifiuti.
Il presidente Ricci ha dichiarato in Consiglio che il 25 aprile u.s., in sede di Assemblea dei Soci, l’Amministratore di Samte Nicola Cardone ha rappresentato le gravi criticità gestionali della Società. Samte è in grave squilibrio finanziario anche se è in regime di “prorogatio” ai sensi della legge regionale. A cagionare la crisi finanziaria: 1) il sovradimensionamento dell’impianto Stir di Casalduni rispetto alla effettiva quantità del conferimento dei rifiuti; 2) elevato costo di gestione degli stessi aumentati del 50%; 3) pesante morosità dei Comuni sanniti; 4) mancato adeguamento delle tariffe. Rispetto a tale situazione pre-fallimentare anche per assicurare la prosecuzione del pubblico servizio in una materia assai delicata, Ricci ha concordato con le azioni suggerite da Cardone per il Concordato preventivo al fine di proseguire nel regolare trattamento dei rifiuti presso lo Stir e nel salvaguardare i 55 posti di lavoro.
“Io ho scelto questa strada – ha dichiarato Ricci – perché le difficoltà di Samte nascono da cause di natura congiunturale e finanziaria, dovuta cioè a situazione contingenti e a fattori esterni, non ad una “mala gestio”. La Regione Campania poi ha gravi responsabilità: prima ci ha invaso di rifiuti, poi ci ha imposto di gestire e bonificare ben 8 siti di stoccaggio post mortem. Come Presidente della Provincia ho il dovere di impedire il fallimento di Samte e mi sono preso la responsabilità di chiedere il Concordato in continuità affinché: 1) la Samte continuasse ad operare per trattare i rifiuti in tutto il territorio sannita; 2) si creasse un ombrello giuridico a protezione dei 55 dipendenti Samte”.
Ricci ha quindi ricordato che è in discussione in Consiglio regionale una legge di revisione della materia di gestione rifiuti e che comunque i crediti vantati dalla Società possono costituire una sicura garanzia di prosecuzione delle attività produttive. “Secondo me, la Samte può ancora camminare da sola a patto che si realizzino alcune condizioni: ci aspettiamo, ad esempio, che la Regione tenga fede a quanto ci è stato promesso nei giorni scorsi nel corso di una lunga riunione e cioè che la Regione ci assegni in lavorazione maggiori tonnellate di rifiuti da Napoli: è un paradosso, ma è necessario per coprire i costi gestionali dello Stir. E poi. Nei giorni scorsi, il Tar ha dato ragione a quei Comuni che avevano chiesto di cancellare la maggioranza della tassa di conferimento rifiuti. Ebbene, io come sindaco di San Giorgio del Sannio ho conseguito per la mia collettività un risparmio, grazie a quella decisione dei giudici amministrativi, di oltre 200mila Euro e tra pochi giorni ho le elezioni nel mio Comune; ma, come Presidente della Provincia, devo registrare che quella stessa sentenza ha provocato a Samte un buco di 4 milioni di Euro”.
Il consigliere Franco Damiano ha dichiarato di approvare integralmente la relazione del Presidente, ma ha anche auspicato una maggiore interlocuzione tra Società e Provincia. Ad esempio, egli afferma che la maggiorazione delle tariffe non avrebbe dovuto valere anche per il 2014, ma solo per il 2015.
Il consigliere Giuseppe Ruggiero ha affermato che la Samte può continuare anche in fase di Concordato il proprio ciclo produttivo. “Noi siamo di fronte a 4 milioni di Euro di spese ma anche a 3,5 milioni di credito rispetto ai Comuni. Le recenti notizie della sconfitta al Tar non hanno aiutato Samte perché hanno scatenato il panico tra i creditori e la loro immediata richiesta di pagamento”.
Il consigliere Claudio Cataudo ha ricordato invece che la massa debitoria dei Comuni afferisce solo per il 25% dell’intera massa pari a 14 milioni di Euro. Ricorda che anche il suo Comune ha fatto ricorso al Tar perché ai Comuni non può essere richiesta la retroattività della tassazione. “Io penso che alla delibera che stiamo discutendo dovrebbe essere allegata una ricognizione rigorosa circa le diverse voci strutturali e storici di debito da parte dell’Amministrazione, nonché un piano gestionale rigoroso di rientro. Probabilmente una gestione più accorta della cosa pubblica nel corso degli anni ci avrebbe evitata questa situazione. In passato forse è stata usata come un carrozzone politico”.
Il consigliere Domenico Matera ha duramente contestato le precedenti gestioni della Società che avrebbero, a suo dire, causato un ingente buco di Bilancio che certamente non viene dal cielo, né avviene per caso.
Il Consigliere Renato Lombardi si è dichiarato favorevole alla proposta del Presidente Ricci ed auspicato che il Consiglio regionale oggi approvi la nuova legge in materia di gestione rifiuti.
La consigliere Annachiara Palmieri ha dichiarato di essere favorevole alle scelte del Concordato preventivo avviata dal Presidente Ricci.
Il Presidente Ricci ha quindi chiesto al Consiglio di prendere atto della linea del Concordato preventivo di Samte. Il Consiglio ha dato il proprio assenso e proprio al termine della discussione Ricci ha dato conto di aver ricevuto notizia che il Tribunale fallimentare ha accolto il Concordato preventivo.
Si è quindi discusso sulla situazione della Società partecipata Art Sannio Campania e gli indirizzi operativi da dare all’altra Società Sannio Europa.
Il Presidente Ricci ha introdotto la discussione ricordando che la Provincia e la sua Amministrazione, di fronte alla vicenda Sannio Europa, hanno dovuto confrontarsi con il fatto che non erano più di competenza dell’Ente le questioni relative alla cultura e al turismo e che inoltre non c’erano avevamo i soldi per ricapitalizzare la Società. Poi purtroppo è intervenuta nei giorni scorsi la dichiarazione di fallimento di Art Sannio Campania.
Ha preso quindi la parola il consigliere Franco Damiano il quale ricorda che lo sforzo che si intende porre in essere è quello di salvaguardare il personale della Società Art Sannio Campania già in passato distaccato presso l’altra Società Sannio Europa, unica Società in house. “Noi in passato abbiamo indicato la strategicità della Società Sannio Europa: in forza di tanto noi possiamo dare indirizzi alla stessa Sannio Europa di utilizzare le norme statuite di cui alla legge n. 147 del 2013. In particolare, la Provincia chiede alla Società Sannio Europa di attivarsi affinché attui la mobilità del personale prevista dall’art. 1, co. 563 e seguenti di cui alla legge 147/2013, finalizzate, previa analisi e ricognizione delle attuali strutture organizzative e della relativa effettiva adeguatezza e coerenza con le funzioni di cui all’oggetto sociale, all’assorbimento del personale della Art Sannio, all’uopo predisponendo apposito piano del fabbisogno di personale, indicando le specifiche professionalità richieste, di cui saranno descritte le attività svolte all’interno della Società, la qualifica e il livello di inquadramento e dandone informativa alle Rappresentanze ed Organizzazioni Sindacali”
Il Consigliere Claudio Cataudo ha richiamato gli stessi rilievi gestionali attribuiti alla vicenda Samte e ha ricordato che Sannio Europa ha già accumulato un deficit gestionale e che quindi non può farsi carico di una Società fallita”.
Il Presidente Ricci ha dichiarato che ormai la questione di come si sia giunti al fallimento di Art Sannio Campania risiede nella responsabilità del Tribunale. La Provincia invece è chiamata a cercare una soluzione per i problemi della società.
Il Consigliere Domenico Matera ha afferma che la delibera proposta prende atto solo parzialmente del contenuto della legge n. 147 del 2013, in quanto, ad esempio, mancherebbe un piano industriale per la Società Art Sannio che dovrebbe essere invece propedeutico. In particolare, egli ha contestato che la delibera proposta potrebbe essere inutile. Matera ha dichiarato: “La Provincia, in quanto Ente controllante, avrebbe dovuto adottare a monte un Piano, non attendere a questa a valle dell’operazione di assorbimento. Io voglio fare le stesse cose che vuole la maggioranza a favore dei dipendenti di Art Sannio Campania, ma secondo le regole e cioè solo a seguito di un Piano industriale”.
Il Presidente, al termine di un ampio dibattito, ha posto ai voti la proposta così com’è stata formulata dal consigliere Damiano.
L’esito è stato il seguente: 2 astenuti (Cataudo e Matera) e 6 voti favorevoli.