Un 25 Aprile sotto la pioggia e con la colonnina di mercurio tornata su livelli prettamente invernali. Nulla però ha impedito che il corteo, composto da Anpi, Cgil, Cisl e Uil, il centro Depistaggio, e una nutrita rappresentanza anarchica della Janara Squat, sfilasse da Piazza Orsini sino a Piazza Matteotti con relativa conclusione sotto i portici del Teatro Comunale dove Tonino Conte e Amerigo Ciervo hanno tenuto il discorso di prammatica. Settantuno anni fa la Liberazione ma guai a parlare di rievocazione. Il 25 aprile è e resta la pietra miliare della riconquistata libertà del nostro Paese ma di più il punto di partenza per riaffermare con maggiore forza e convinzione i principi della Costituzione e della Democrazia nati dalla Resistenza. Ora e sempre Resistenza, ha detto Ciervo a conclusione del suo intervento contro vecchie e nuove forme di fascismo che minacciano la società. C’era il partigiano Alfredo Festa, 94 anni, non c’erano le istituzioni, sindaco di Benevento, Presidente della Provincia, tanto per fare un esempio e questo, purtroppo, non è una novità. Tra i partecipanti qualche fascia tricolore ma a puro titolo personale mentre nessuna traccia dei candidati a sindaco, tranne Federica De Nigris, e questo è grave. Ma tant’è, nessuna sorpresa.