Una decisione saggia, quella del candidato sindaco Mastella, che pone fine ad uno stillicidio di polemiche che come un vespaio si era scatenato all’indomani dei fatti di sabato scorso e delle frizioni assai aspre con i movimenti antagonisti che lo hanno attaccato pesantemente nel corso di questi ultimi giorni. Una decisione saggia e preziosa che defila il candidato sindaco da una spirale di furiose polemiche che stava per prendere interamente la scena e magari mettere in secondo piano il programma che Mastella insieme ai suoi saggi sta per produrre per quella città che lui ha in mente. Nella “drole de conference” che Mastella ha voluto impostare, facendo a meno delle prammatiche interviste, l’ex ministro non abbassa del tutto i toni della dialettica politica. Se da un lato annuncia di fare a meno di scorte e tutele dall’altro paventa il rischio che dietro la protesta e dietro qualche pagina social apparsa in questi giorni possa nascondersi lo spettro del voto di scambio.
Mastella non è nuovo a dichiarazioni del genere. Già in abbrivio di campagna elettorale aveva sollevato la questione e oggi lo ha ripetuto. ” A Benevento non si può parlare di camorra”, dice Mastella, ” ma di una semicamorra quello si, qualcuno che utilizza strumentalmente il bisogno per arrivare a fomentare le persone e cambiare i connotati della democrazia”. Mastella, quindi, solleva dubbi sulla genuinità della protesta nei suoi confronti e siamo certi che anche questa affermazione sarà motivo di nuove polemiche e nuove diatribe. Così come l’altra polemica, quella col Pd, che ad avviso di Mastella non ha espresso solidarietà alla sua persona. Fausto Pepe a parte.
