Tra un hotel e l’altro e inaugurando la sede del comitato elettorale, Clemente Mastella ha subito assaporato il gusto un po amaro delle tante vertenze sociali che, se eletto, dovrà giocoforza impegnarsi ad affrontare. Una delegazione di rappresentanti dei Movimenti per il Reddito ha subito voluto saggiare la reazione di Mastella sottoponendogli quelle istanze che hanno contraddistinto l’azione antagonista degli ultimi anni e cioè diritto all’abitare, agli spazi sociali e al reddito, presentandogli un documento che esplicasse nello specifico le questioni. Un incontro a dire la verità un po surreale nel quale lo stesso Mastella avrebbe fatto intendere di non aspettarsi il voto di quelle genti che erano venute ad “esaminare” il grado di preparazione del candidato sindaco più illustre del lotto. Mastella ha ammesso di saperne assai poco delle emergenze cittadine ed ha anche detto di non avere risposte pronte e chiare anche perchè non ha preso parte attivamente alla gestione della città. Ha però detto di voler approfondire gli argomenti una volta insediatosi a Palazzo Mosti. Parole che non sono bastate ai suoi interlocutori. “Mastella ha dichiarato di voler andare incontro ai disagiati per ascoltarne i problemi sociali, nel privato delle stanze conferma che a lui interessano evidentemente soltanto quei disagiati pronti a garantirgli pacchetti di voti”, la reazione della delegazione dei Movimenti che non fanno sconti a nessuno, figuriamoci all’emblema della “democristianità” più coriacea. “Ha cercato di giustificarsi dicendo di non aver amministrato in prima persona la città negli ultimi anni e di non essere a conoscenza delle problematiche del territorio e questo contrasta con la pretesa di candidarsi a sindaco, cosa che prevede una informazione dettagliata dei problemi del territorio, dice un comunicato diramato dai miltanti del Movimento. “Mastella straparla di disagio sociale ma è stato del tutto inadeguato nell’individuare soluzioni e proposte su temi a lui sottoposti da cittadini che vivono estremi disagi e il suo atteggiamento di disprezzo e indifferenza era a sua detta giustificato dal fatto che nessuno di quei cittadini lo avrebbe votato. I voti ad un candidato sindaco si esprimono in base alle proposte di governo dei problemi della città e non sulla fideistica approvazione di una persona”.
