Mastella scalda i motori e lancia in orbita sei candidati di peso. Ambrosone, Paglia, De Nigris, Ingaldi, Pasquariello e Lauro. In un President non colmo come nelle grandi occasioni, Clemente attacca su tutti i fronti. Il fallimento di Artsannio, l’immobilismo in cui versa la città dopo dieci anni di amministrazione democratica. La sua candidatura una risorsa per la città e l’appello rivolto ai beneventani è perentorio
Mastella se eletto farà il sindaco senza ammettere deleghe e in questo modo glissa sui presunti sospetti di assegnare ad un suo vice la responsabilità di governare l’ordinaria amministrazione. E questo perchè a Palazzo Mosti, se ci arriverà, non esisterà una ordinaria gestione della cosa pubblica ma soltanto un lavoro diuturno e indefesso per riportare a galla una città effettivamente in ginocchio. Dal punto di vista politico Clemente dribbla la domanda sul nuovo feeling con Ciriaco De Mita anche se l’asse beneventano col grande mentore è ormai una certezza. “Il mio è un rassemblement di centro, dice, nessuna indulgenza a destra mentre a sinistra la volontà di assorbimento è palese.
Finalino su Nazzareno Orlando. Ambrosone, forse preso dall’entusiasmo, ha dato per certa l’adesione di Orlando al progetto mastelliano. Pronta la smentita del diretto interessato che resta sul suo aventino iattesa di capire l’evoluzione politica beneventana.