Il Laboratorio politico per Benevento partorisce il primo documento ufficiale. In esso sono contenuti i primi riferimenti alla condizione attuale di Benevento, alle forze politiche che l’hanno governata, alla emarginazione dalla cosa pubblica di fasce di popolazione, portatrici di interessi di minoranza, non adeguatamente rappresentate, cosa che rappresenta un deficit di democraticità effettiva. “L’esigenza di convergere in un gruppo, recita il comunicato, nasce dal fallimento dell’atomismo dell’azione politica, là dove la deriva è stata quella di una mancata condivisione degli obiettivi perseguiti. Di qui la volontà, attraverso un laboratorio di politica partecipata, di rendere protagonisti attivi coloro che, finora, sono stati estromessi dal processo gestionale della res publica. La volontà fondante di questo laboratorio sta nella propulsione ad un processo democratico partecipato dal basso, con metodi orizzontali, per favorire l’aggregazione dei cittadini e la loro partecipazione attiva nella vita della città di Benevento.” La scelta di prendere parte attiva alle prossima consultazione elettorale. A tal proposito il Laboratorio, non senza dibattito interno, è dell’idea di costituirsi in lista civica e partecipare all’agone elettorale anche se si sottolinea che “l’intento primario è quello di porre le basi del laboratorio, al fine di attuazione di prospettive future che non vedano nelle elezioni un punto di arrivo e, quindi, di arresto, ma, piuttosto, un punto di partenza”. Gli estensori della nota ribadiscono che “la garanzia dei diritti, in ogni loro forma, deve risultare il focus dell’attività laboratoriale: diritto alla casa, diritto agli spazi sociali e accesso al patrimonio comunale inutilizzato, diritti per tutte le fasce della popolazione ad avere pari opportunità nella possibilità di fruizione dei servizi, diritto alla cultura e diritto della nostra città di veder valorizzate le risorse che custodisce da tempo immemore”. In chiusura la nota del Laboratorio politico afferma che è proprio sulle metodologie di gestione della res publica che si vuole intervenire per opporsi all’atomismo sociale e alla desertificazione di Benevento, vedendo nella trasparenza non solo un requisito fondamentale dal quale non si può prescindere, ma anche uno strumento tramite il quale si rende effettivo un accesso condiviso e partecipato alla vita politica.