Fausto Pepe sempre più intenzionato a svolgere un ruolo tuttaltro che secondario nel prossimo grande appuntamento elettorale di Benevento. Nel bel mezzo delle trattative col grande avversario interno, il Sottosegretario De Caro, per l’introduzione di una seconda lista che tragga linfa dalla propria corrente lealista, il dottor Faust irrompe sulla scena elettorale e lancia l’idea di un seminario, che sia di supporto ai candidati sindaco della Città che, a suo avviso, fanno fatica “ad approcciarsi con classifiche e rapporti oltre che con le questioni legate alla crescita e allo sviluppo di un territorio”. Pepe si offre come tutor per quanti intendano approfondire le tematiche della gestione amministrativa dell’ente comune, al di la del clima da campagna elettorale che è più momento di scontro che non di confronto approfondito su questioni che interessano i cittadini e le loro vite”. Una sortita dal netto sapore politico quella di Pepe che decide di autolegittimarsi i suoi dieci anni a Palazzo Mosti, visto che tale richiesta politica non ha trovato conforto presso il suo stesso partito. E allora Fausto si attribuisce “motu proprio” la patente del buon governo in anni di difficoltà assoluta nei quali si è trovato a governare la città. “La nostra provincia è stata investita dalla crisi, così come il resto dell’Italia e della regione Campania, prosegue il sindaco uscente di Benevento, portando con se forti gaps pregressi, che sono diventanti con il tempo freni strutturali alla sua crescita economica. E tuttavia la città di Benevento ha resistito meglio all’urto di questi anni difficili, l’amministrazione comunale ha sempre fatto la sua parte, dalle battaglie portate avanti per garantire che alcuni servizi essenziali funzionassero e rimassero pubblici fino all’ottenimento di ingenti finanziamenti grazie ai quali abbiamo dato un po’ di respiro all’economia”. Pepe indica nel centrosinistra l’unico soggetto politico capace di accompagnare Benevento verso la ripresa economica e in un certo verso porge un assist al suo vice Del Vecchio. Ma dall’altro dimostra dinamismo e una certa capacità strategica e questo fa capire come sulla scena politica egli intenda restarci e con velleità precise di leadership.
