Dura la vita da separati in casa. Tanto dura che a un certo punto arriva l’esigenza di rompere il digiuno di contatti e cercare di ristabilire, nei limiti del possibile, un tentativo di dialogo forse anche disperato. Accade che Pepe e De Caro si incontrino e si parlino dopo la grande stagione del freddo. Molto probabilmente anche Umberto avrà annusato l’aria e si sarà accorto che non è prudente continuare la prova muscolare perchè si rischia davvero di uscire e per molto tempo da Palazzo Mosti. E allora ristabilire i rapporti e cercare una via diplomatica al muro contro muro sarà sembrato inevitabile. Mercè la mediazione di Luigi Perifano, le parti sono tornate a parlarsi ma il percorso è irto di difficoltà e per ora non si registrano novità di rilievo. Fausto vuole legittimità politica e questa legittimità si sostanzia attraverso la lista. Una richiesta che è stata definita inaccettabile dal partito e allora come fare per uscire dallo stato di impasse? Spazio alle diplomazie ma è chiaro che una delle due parti dovrà cedere. E chi rischia di più in questo momento è certamente la maggioranza dem alle prese con il problema interno e con una situazione di stallo nei negoziati con i potenziali alleati cui, per il momento, non si riesce a conferire adeguato impulso. Il ragionamento di Fausto, dal canto suo, appare fin troppo chiaro
Una lista per restare nel Pd. Che detto così può apparire ricattatorio ma è risultato di cinque anni di asprezze cui non si è potuto e forse voluto porre rimedio. Una deriva che può provocare danni incalcolabili all’avventura di Del Vecchio che ieri ha aperto la sua campagna elettorale. De Caro e Del Vecchio senior ieri al Piccolo Teatro hanno parlato fitto seppur per breve tempo. Nino chiede garanzie e allo stato attuale nessuno gliele può assicurare.