E’ cominciata l’avventura di Raffaele Del Vecchio per queste amministrative 2016. Il vicesindaco ha scelto la cornice del Piccolo Teatro del Rione Libertà per dare il via alla campagna elettorale circondato dal calore dei suoi familiari e del’intero settore decariano del partito. C’era anche Umberto ma la sua apparizione è stata fulminea. Ha preferito lasciare la scena al candidato del centrosinistra che dal palco, salutando gli astanti con un fiore, ha preso a snocciolare la sua idea di città. Sette i punti cardine intorno ai quali si articola il suo programma: condivisione e corresponsabilita’. Merito e qualità. Etica e legalità. Centralità del cittadino e delle imprese. Solidarietà e senso della comunità. Creatività e innovazione. Flessibilità e diversificazione. Sette temi di governo che debbono interfacciarsi con il miglioramento della macchina amministrativa, condizione basilare da cui parte ogni ipotesi di modernizzazione che Del Vecchio ha in mente. Benevento e la sua area vasta. “Avellino ci è arrivata prima di noi”, dice e non disdegna di poterne seguire l’esempio. Ma poi lancia l’obiettivo 100000, l’idea di una città policentrica in cui è annullata l’idea di periferia e col psr anche l’isolamento delle contrade. Parla di crisi ma anche del superamento delle difficoltà.
Insomma ha le idee chiare su cosa fare Del Vecchio che non disprezza il lavoro dell’anministrazione in carica di cui è vice di Pepe e questo da qualcuno è interpretato come un gesto di disgelo nei confronti del sindaco e della sua corrente. E d’altra parte la risposta che Raffaele Del Vecchio da a precisa domanda è sintomatica.