Colpo di scena ad Ospidaletto d’Alpinolo. Giovanni Santaniello – consigliere di maggioranza con delega alla Cultura e Spettacolo – non si ricandida. Ci spiega il perché:
«A pochi mesi dallo scadere del mandato elettorale ad oggi in corso, ritengo doveroso, nonché corretto, rendere partecipe la cittadinanza delle mie future scelte in merito alle prossime elezioni comunali. Questo mondo “politico” di monopolio decisionale personalistico, non mi appartiene, così come non può, almeno in via teorica, appartenere a chi ha aderito a linee guida sulla cui falsariga avrebbe dovuto impostarsi l’intera vita amministrativa del nostro paese. La programmazione ed attuazione di un ideale di collaborazione ed operatività in seno al quale mettere in luce capacità ed idee, al fine unico di implementare le condizioni di cittadina e cittadinanza, hanno lasciato il posto, mio malgrado, ad altro. Chi accusa il sottoscritto di soffrire di manie di persecuzione potrebbe essere accusato di egocentrismo così come, qualcun altro, di sterile egoismo avendo rivolto i suoi sforzi essenzialmente alla coltivazione del più ampio possibile serbatoio politico. Il mio apporto, svincolato da qualsivoglia interesse di parte, ad associazioni e comitati è sempre stato aperto al dialogo, costante e mai invasivo, nel senso più vasto del termine, chi lo nega ha la memoria corta o semplicemente ha scelto di non ricordare. Nei prossimi giorni ascolteremo altisonanti messaggi di coesione, vedremo sventolare stendardi di una vita collegiale solida e mai venuta meno, senza il minimo timore di offendere l’intelligenza di chi ascolta; ma queste sono deduzioni che spettano ai cittadini, per questo ritorno su i miei passi». Da qui, Santaniello, inzia ad esaminare il suo operato amministrativo, in particolar modo riferendosi alla manifestazione della “Juta” a Montevergine, un pellegrinaggio al Santo Monastero. Ado ogno modo continua ricordando le sue dimissioni avvenute il 13 luglio del 2015 «avendo proseguito a dare il mio sostegno al gruppo di maggioranza, in ogni occasione, per non ostacolare un percorso ormai giunto alla scadenza naturale». Da qui continua citando alcune interviste avvenute attraverso le nostre colonne rimarcando «lo sgretolamento in un paese dove le liste sono sempre state civiche, di poter parlare apertamente “di un monocolore PD con pezzi provenienti dalla società civile”». «In conclusione si consolida, ad oggi, la mia decisione di non partecipare alla prossima tornata elettorale, così come si rafforza la convinzione di poter contribuire allo sviluppo culturale del mio paese insieme a persone che si impegneranno, al di fuori del contesto politico-amministrativo e libere da ogni condizionamento opportunistico». «Un ringraziamento particolare – chiude – merita poi l’Apl di Luciano Bonetti che mi ha sempre affiancato e con cui ho condiviso idee e progetti».