E’ un passaggio assai delicato quello che sta vivendo oggi il Partito Democratico. Benchè da Corso Garibaldi si faccia professione di tranquillità e si ostenti un clima tutto sommato sereno si percepisce che esiste preoccupazione per quanto sta accadendo sia all’interno, sia all’esterno del partito. La ormai atavica frizione con la corrente lealista ma anche gli scarsi risultati degli interpartitici che fino a questo momento hanno prodotto assai poco se non le perplessità, forse superabili, dei socialisti e la situazione di stallo nei rapporti con l’Udc, sempre più orientato verso Mastella. Tutte cose che destano qualche preoccupazione fondata. E se ci mettiamo l’entrata ufficiale in gioco del Ceppalonese, che De Caro commenta con distacco, ebbene si pone l’urgenza di una riflessione ed anche di un confronto con la stampa che i democratici giudicano a torto o a ragione non tenera nei loro confronti. Umberto parla delle primarie, che senza dubbio hanno costituito un grande momento di partecipazione popolare. E parte proprio da li per ribadire la unitarietà del Pd ed anche la sua capacità attrattiva, un chiaro messaggio rivolto al suo avversario interno Pepe
Al quale, se ancora ve ne fosse bisogno, fa recapitare un ulteriore avviso, che cioè il Pd non accoglierà mai liste diverse da quella stabilita a maggioranza nell’ultimo direttivo cittadino
