Terremoto a Pietrastornina a pochi mesi dalle elezioni. L’assessore alle Politiche sociali, Tiziana Ciardiello, in mattinata ha rassegnato le proprie dimissioni. A quanto sembra – da come si evince nella sua lettera di dimissioni protocollata al Comune – la giovane consigliera lamentava un’esclusione da parte del sindaco, Antonio Turtoro, dalle convocazioni della giunta.
L’ormai ex assessore, è entrata in carica 2014, in seguito a una crisi politica che aveva visto la minaccia di dimissioni del sindaco Turtoro. Ciardiello, assieme al consigliere Renato Maffei, avevano costituito nel 2014 il gruppo autonomo “Percorsi democratici”, che avrebbe appoggiato la maggioranza nell’interesse e per la crescita della comunità. Le motivazioni che allora avevano spinto i due giovani consiglieri a ripartire da un’altra strada erano da ricollegarsi al metodo utilizzato dal sindaco circa la conduzione dell’amministrazione, al fine di voler avviare un dibattito democratico e di rilancio dell’azione amministrativa. Ad ogni modo per la giovane consigliera «si conclude oggi un’esperienza, seppur tortuosa, svolta con passione e professionalità, al solo scopo di dare il proprio contributo al paese».
«Ma la scelta di dimettermi da assessore è dettata, oggi, più che mai, da continue incomprensioni sul modus operandi del sindaco. Tanti sono stati i tentativi per cercare di far cambiare rotta, fatti sempre con la convinzione di rapportarsi, dapprima alle persone, poi alle cariche di cui la cittadinanza ci ha investiti. Troppi i problemi, ma fondamentale e determinante è stato il “viaggio” su linee d’onda, evidentemente, diverse». «Ogni singola vicenda politica, – continua la giovane Ciardiello – infatti, come è giusto che sia, è stata caratterizzata da scontri, a volte anche duri. Il senso di responsabilità, nel rispetto del mandato affidatoci, ha però prevalso sulle tante azioni che avremmo potuto intraprendere forse in tempi già allora maturi».
«In discussione oggi c’è la dignità dei cittadini in primis e del mio ruolo istituzionale. La politica che intendo io è quella fatta di persone, di squadra, di bene comune e non di tante isole: il “potere” non appartiene solo ad uno o a pochi, ma è condiviso tra tutti nel rispetto dei ruoli e delle competenze».
«Essendo, la nostra, – conclude – una piccola comunità dovrebbe fondarsi su uno spirito di unione: questo modo di fare politica, che abbiamo contestato, seppur informalmente, nelle sole sedi ritenute più opportune, ha piuttosto diviso, anche al di là di questioni prettamente amministrative. Considerazioni, le mie, condivisibili o meno, ma che lasciano spazio ad una riflessione che tocca fare ad ognuno di noi». Un punto di non ritorno, ma anche in generale dalla politica visto e considerato che la giovane assistente sociale non intende ricandidarsi.