Del Vecchio arriva all’Hortus Conclusus in orario rispetto all’appuntamento dato alla stampa ed anche ai suoi avversari politici, il Movimento 5Stelle e Gianfranco Ucci. Ma i suoi interlocutori, che lo avevano attaccato attraverso la stampa proprio sul cattivo stato di manutenzione dell’Hortus, non si sono fatti trovare. E già questa è una notizia di carattere politico ed anche elettorale; l’attuale vicesindaco sotto la pioggia e i suoi challengers che non hanno raccolto il guanto di sfida a loro rivolto. In America o nei paesi di cultura politica anglosassone un fatto del genere sarebbe calcolato in termini di perdita di consenso per chi sfida un competitore e poi non da seguito alle parole con i fatti. Un round, per citare il gergo pugilistico, a favore di Del Vecchio. Lo stato dell’Hortus Conclusus, assurto negli ultimi tempi a modello di malagestio sia dalla stampa nazionale che dagli antagonisti locali, non rientra tra i luoghi d’arte più disastrati della città, va detto. Ce ne sono altri messi peggio vedi Teatro Romano oppure gli affreschi di piazza Sabariani, per i quali l’amministrazione sta lavorando per una collaborazione con il Suor Orsola Benincasa. Ragione per la quale quello di oggi è stato un assist formidabile per il vicesindaco che ha potuto, con atteggiamento molto british, approfittarne in pieno e bacchettare i suoi avversari, accusarli quasi di lesa maestà nei confronti di Benevento ed ergersi a paladino della città bistrattata da attacchi proditori come quelli di Saviano e prima ancora del Tg1, rivelatisi entrambi un mezzo boomerang nei confronti di chi li ha lanciati. Vince Del Vecchio, almeno oggi, ripiegano i pentastellati ai quali non mancherà occasione di piazzare fendenti più incisivi.