Nelle pieghe del direttivo cittadino del Partito Democratico, molto delle prossime scadenze che Corso Garibaldi dovrà sostenere a partire dalla settimana entrante. Tempi brevissimi, epperò intensi, visto che lunedi il prossimo direttivo cittadino dovrà tornare a riunirsi per affrontare il nodo dei nodi e cioè il riconoscimento o meno della lista lealpepista. Le primarie, che hanno consacrato Raffaele Del Vecchio alla guida della coalizione di centrosinistra, hanno certamente riconosciuto l’ampia legittimità dell’attuale vicesindaco a fregiarsi del ruolo di candidato sindaco ma hanno anche sentenziato che la corrente di minoranza che fa capo a Fausto Pepe non è uscita con le ossa rotte ed ora torna a chiedere quella legittimità politica e il diritto a vivere politicamente proprio con una lista autonoma. Cosa farà De Caro? Assai complicato dirlo anche se tutta la genesi di questa ultima fase politica autorizzerebbe a ritenere che da quell’orecchio il Sottosegretario ci senta poco. E tuttavia a domanda precisa fa professione di apertura, o quanto meno esclude che vi possano essere irrigidimenti
Certo quel 34% nemmeno Del Basso De Caro può ignorarlo. Se fosse stato un risultato inferiore, ovviamente, si sarebbe perso molto meno tempo attorno a Fausto e li seguaci sui. Ora tocca aprire un negoziato e nemmeno è percorribile la strada del prosciugamento delle risorse avversarie visto che i pasdaran del sindaco, magari non più tantissimi, si sono dichiarati a più riprese arroccati attorno alla rivendicazione del loro capo. Per statuto del Pd dovranno assicurare sostegno a Raffaele e se non lo faranno per loro si potrebbe aprire anche l’eventualità della radiazione dal partito. Ipotesi tuttavia remota. E allora sarà un direttivo assai serrato e delicato, a cui con molta probabilità non sarà data alla stampa la possibilità di assistere come accaduto nell’ultima riunione ma alla fine si dovrà arrivare ad una mediazione nell’interesse del candidato sindaco e dell’integrità di un partito che non può permettersi diaspore.