Cosa farà l’Udc alle prossime elezioni di giugno? Una domanda alla quale non è possibile ora dare una risposta precisa. Giuseppe De Mita, vicesegretario nazionale del partito, è fermo sulle sue posizioni: con il PD nessuna ipotesi di accordo. In realtà si è fermi al’interpartitico dello scorso gennaio disertato dallo scudocrociato e da allora nessun passo in avanti è stato fatto. “Non ci interessano le sommatorie politiche”, dice Giuseppe De Mita, “l’opera di moralizzazione deve estendersi per fare in modo che la proposta politica possa essere intesa da un’opinione pubblica che non recepisce più discorsi vuoti e senza significato.
De Mita accusa il Partito Democratico sia a Roma che a Benevento di pretendere il consenso incondizionato degli alleati per conseguire il suo disegno di potere escludendo i partners dalle decisioni che contano. Tutto questo è inaccettabile ed irricevibile. La domanda da chiedersi è questa: quali saranno allora le scelte che l’Udc farà in vista di giugno. Correre da soli, magari con una lista aperta alla società civile oppure raccogliere i richiami di Mastella che pure si sono verificati. Troppo presto per avanzare ipotesi fondate ma resta l’impressione che alla fine i moderati di centro possano realizzare un accordo sulla scorta però delle loro posizioni.
