E’ una fase di stanca quella che stiamo attraversando nella grande marcia di avvicinamento alle primarie del Pd. Al di la delle schermaglie monolaterali di Lepore che però non trovano la replica del silente Del Vecchio, per lui agiscono gli apparati di partito, c’è poco altro degno di essere analizzato. E allora non resta che andare a spulciare tra le righe per trovare qualcosa di interessante. A partire dai consiglieri che vorrebbero tentare la sorte e riconfermarsi. Sergio Tanga non pare intenzionato a ricandidarsi ma dopo mesi di circumnavigazione avrebbe deciso di tornare ad orbitare attorno Largo Guerrazzi, assicurando il suo sostegno a Del Vecchio Jiunior. Diversamente da Angelo Miceli che invece sta cercando sponde amiche per la riconferma e che, però, finora non ha trovato. Nardone, che l’accordo con Umberto lo ha trovato in funzione prodelvecchio, si accredita come referente unico di De Luca. Starebbe lavorando ad una lista unica deluchiana in appoggio a Raffaele e avrebbe incontrato niente meno che Mario Pepe e Luigi Bocchino per un giro di orizzonti ad ampio spettro. De Caro, che nega a Fausto la presentazione di una lista autonoma, sarebbe invece d’accordo con questo schema che tende ad azzerare le altre anime deluchiane ritenute un rischio ed ad accreditarne solo una tale da garantire piena convergenza. E Fausto? Il sindaco ha possibilità di uscire dalla prateria proprio attraverso una lista sua che da un lato gli permetta di rinserrare i ranghi lealpepisti e dall’altro di costituire un contrappeso e condizionare le scelte della coalizione. De Caro non ha alcuna intenzione di dare al suo interlocutore alcuna patente di visibilità politica e neppure vuole trattare con lui sugli assetti anche per timore del voto disgiunto. Per ora Pepe, che ha elogiato il PD a livello nazionale definendolo un partito aperto e non come accade in provincia sottoposto ai ricatti dei notabilati locali, lancia stilettate. Intuisce che la non eccelsa opzione Lepore potrebbe però innescare un meccanismo a lui favorevole: Lepore potrebbe godere di un voto di opinione ostile a Umberto e Nino che potrebbe fare la differenza il 6 marzo. Difficile, anche perchè la “Invincibile Armata” decariana produrrà il massimo sforzo proprio per impedire tutto questo. Fausto però lavora ad un obiettivo preciso: perdere bene, anzi benissimo e a quel punto porre ai suoi antagonisti la questione di legittimazione politica che per altro ha chiesto da lunga pezza senza mai ottenerla. Liberal Pd. In settimana è prevista una riunione con fine ultimo un tentativo di dialogo con Pittella; un’intesa potrebbe scapparci ma anche qui il condizionale è rigorosamente obbligatorio.