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Tutti ai piedi di Umberto

Tutti ai piedi di Umberto

7 Febbraio 2016 | by Enzo Colarusso
Tutti ai piedi di Umberto
Politica
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Con la più che probabile uscita di Gino Abbate dalle primarie democratiche di Benevento ha inizio una fase politica nuova all’interno del partito. La corrente di minoranza lealpepista è franata al momento di decidere se dare battaglia all’interno del partito oppure arrendersi: ha scelto di fare uno ed anche due passi indietro autocondannandosi ad un ruolo puramente ornamentale a meno che gli strateghi lealisti non abbiano in mente una mossa a sorpresa che al momento si fa fatica a scorgere. Con loro subiscono un forte ridimensionamento anche alcuni personaggi come Angelo Miceli, Annachiara Palmieri, che non verrà ricandidata, Sergio Tanga e soprattutto i nardoniani ai quali fa difetto il momento della decisione, troppo attendisti e in sostanza relegati al Musa in una condizione di perenne neutralità. In questo contesto stravince la linea del Capataz che fa piazza pulita dei “cunctatores” i temporeggiatori, coloro che visser “sanza infamia e sanza lodo” eternamente a metà tra il “vorrei ma non posso” e alla fine fuori da ogni contesto. Perde Fausto che pure aveva incarnato l’ideale dell’Homo Novus ma anche lui titubante fino all’inazione quando si è trovato al bivio di scelte coraggiose che avrebbero preteso altra tempra. Vince solo lui, il monarca, anche se non gradisce l’appellativo perchè non ama la corte di cui pure ha bisogno. Impone Lepore ai suoi avversari, elimina il sindaco isolandolo nella sua stessa prateria, e addirittura si permette il lusso di considerare quasi con sollievo l’assoluzione di De Luca perchè sa bene che il presidente della Regione non ha più fiduciari degni di questo nome in terra sannita. La stessa Giulia Abbate non sfugge al clima di disorganizzazione generale e di totale confusione che sta nelle fila degli antidecariani, obnubilati da personalismi farlocchi e completamente autolesionisti. Carmine Valentino, così come il mentore di Largo Guerrazzi si augurano che siano primarie all’insegna del fair play: stiano sereni perchè non potrà essere che così.

 

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