La disfida delle candidature Pd si chiude con la larga e forse anche prevedibile affermazione di Raffaele Del Vecchio, ma meglio sarebbe dire con quella della maggioranza Dem che lo sostiene in maniera compatta ed incondizionata. In una sede piddina gremita, il vicesindaco uscente lancia la sua sfida che insieme contiene tradizione ed innovazione, trentenni e quarantenni neofiti della politica che garantiscono il passaggio da una fase che Del Vecchio non rinnega affatto, quella del decennato da vice di Pepe, ad una nuova che prevede sfide diverse ed anche aspre ma che il Pd governerà con capacità e competenza. “Incarnare una speranza di futuro per la comunità beneventana”, dice Raffaele che sottolinea come i nuovi obiettivi da raggiungere abbiano bisogno di forze politiche e sociali che sappiano unire gli sforzi e formare una classe dirigente all’altezza del compito. Appare ovvio che si riferisca alla compagine che affiancherà il Pd in questa avventura elettorale, a partire dall’Ncd, ma anche gli altri partiti che sono forza di governo a Napoli come a Roma. Compreso l’Udc, che in questo appare lontana ma che il sottile lavoro diplomatico che De Caro ha iniziato a fare può riportare al tavolo dei negoziati. Ma la mattinata odierna era tutta per Raffaele Del Vecchio. Il partito o meglio la maggioranza che lo determina nelle scelte e nella classe dirigente non lo ha mai abbandonato. Un prologo lo si è potuto evincere dalla serata di Sant’Agata de Goti con Umberto Del Basso De Caro che lo ha più volte indicato come l’uomo del futuro del Pd sannita insieme al quasi coevo Mortaruolo, un tandem che De Caro ha imposto al suo partito in tempi non sospetti e che assai difficilmente avrebbe rinnegato anche in presenza di mutate condizioni politiche. Da cesello strategico la capacità decariana di eliminare dalla scena l’unico oppositore interno che avrebbe potuto ostacolare il passo a Del Vecchio e cioè Gino Abbate, la cui richiesta di proroga per la presentazione della sua lista non è stata accolta dal partito. E così sarà Lepore l’altro concorrente, subìto da Fausto Pepe e dai suoi pasdaran alquanto malconci in questo momento.