C’è stato questa mattina l’atteso incontro a Canossa tra Gino Abbate, candidato alle primarie in seno al Pd e Umberto Del Basso De Caro. Presente anche Nino Del Vecchio. Il motivo del confronto, come si sa, è la questione della composizione della lista di Abbate e la famosa quota 126 che il medico del Rion e Libertà non sarebbe in grado di poter raggiungere per presentare la sua candidatura in tempo utile, sappiamo che il giorno ultimo è il 7 di febbraio. Abbate racconta di un clima sereno nello studio dell’Avvocato, di una disponibilità della maggioranza dem a garantire la celebrazione delle primarie e quindi nessuna contrapposizione. De Caro avrebbe però richiamato alla unità del partito che possa essere garantita dalle primarie oppure da una convergenza su di una scelta condivisa. Che al momento è costituita ancora da Raffaele Del Vecchio e conoscendo il modus operandi di Del Basso De Caro non muterà a meno di clamorosi accadimenti, sempre possibili. Non si è ancora raggiunta una piena intesa sulle modalità con le quali Abbate potrebbe entrare in possesso delle firme mancanti anche se la strada sembra aperta e, ripetiamo, non sembra esserci conflittualità tra le parti. Domani Abbate e De Caro e forse anche il segretario Valentino torneranno ad incontrarsi a Corso Garibaldi dove è attesa anche il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione. In definitiva il disco dovrebbe essere verde per Abbate ma di questi tempi e nel Pd ciò che vale oggi può non esserlo domani.