Al Pd di scena il primo interpartitico del centrosinistra allargato per gettare le basi della futura alleanza per le amministrative di maggio. Una riunione domenicale che non ha prodotto effetti probanti, e d’altronde nessuno poteva sperare che si raggiungessero significativi risultati al primo tentativo. E tuttavia PD, NCD-AP, IDV, Scelta Civica, e Federazione dei Verdi hanno imbastito le prime tessiture per arrivare alla costituzione di un’alleanza politico-programmatica adveniente “aperta alle esperienze ed ai contributi dei movimenti civici e delle associazioni operanti sul territorio cittadino”, recita laconico il comunicato stampa emesso a margine dell’incontro. Le parti e si spera con la presenza anche di altri partners assenti nell’occasione, si sono date appuntamento per lunedì 1 febbraio alle ore 10.00 al fine di definire formalmente i confini della coalizione e avviare da subito la fase della stesura dell’attività programmatica. Al summit mancavano due interlocutori non proprio secondari. Non c’era l’Udc e mancava Sinistra Italiana. Sia ben chiaro: nessuna delle due compagini ha chiuso la porta definitivamente alla possibilità di essere parte della coalizione ma le distonie politiche ci sono e vanno tenute in considerazione. Se Sinistra Italiana reputa improponibile la chiamata alle armi piddina dopo il silenzio di questi mesi l’Udc contesta l’allargamento della squadra a quelle forze che a maggio hanno scelto di sostenere alle regionali fazioni diverse dal centrosinistra aprendo, di fatto, una sorta di distinguo dinanzi al quale occorrerà fare opera di diplomazia per avvicinare i poli opposti. In defintiva, però, il processo è cominciato anche se le difficoltà non saranno poche.