Un tumultuoso confronto a Corso Garibaldi in un altrettanto infuocato consesso cittadino democratico. Al centro del dibattito, rigorosamente a porte chiuse, il che fare in vista delle eventuali primarie vuoi che siano di partito, vuoi che siano di coalizione. Un primo assaggio tra le opposte anime di un Pd che da un lato ricerca l’unità ma nei fatti si presenta come sempre diviso al suo interno. E come sempre tutto gira attorno alla dicotomia tra la maggioranza delbassiana e la corrente lealpepista che anche in questo caso non ha mancato di far emergere punti di vista diametralmente opposti. Fausto Pepe, presente con alcuni dei suoi fedelissimi tra cui Lanni, Lepore e Molinaro ha proposto la stesura di un documento scritto che scandagli la possibilità che si pervenga ad una possibile consultazione dell’intera coalizione, una proposta che è stata accolta ma che non si sa fino a che punto possa trovare spazio vista la diversa impostazione della maggioranza del partito. Che non è sostanzialmente contraria alle primarie di partito pur considerando, molto seriamente, l’ipotesi di non tenerle affatto vista anche l’assoluta fedeltà alla linea decariana dei partiti satelliti, da Italia dei Valori, al Psi, all’Udc. E allora tutto appare come una commedia degli equivoci nella quale il finale appare già scritto sin da ora.
