I dazi imposti dagli Stati Uniti potrebbero mettere a rischio il settore agroalimentare italiano, penalizzando in particolare una provincia su cinque. In Campania, a pagare il prezzo più alto sarebbero le province di Salerno, Avellino, Napoli e Benevento, tutte con esportazioni verso gli USA a doppia cifra.
A fornire il quadro è l’ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani: in Italia sono 21 le province che superano i 100 milioni di euro di export agroalimentare verso gli Stati Uniti. In cima alla classifica c’è Salerno, con 518 milioni di euro, grazie soprattutto a ortofrutta lavorata, conserve di pomodoro, zucchero, cacao e condimenti vari.
Segue Milano (422 milioni), specializzata nelle bevande da aperitivo, e Cuneo, leader nel vino, con quasi 400 milioni.
Tornando alla Campania, Avellino registra un’incidenza dell’export verso gli USA pari al 17%, per un valore di poco superiore ai 98 milioni di euro. Napoli raggiunge il 14%, con oltre 260 milioni, mentre Benevento si attesta al 10%, con più di 17 milioni. Ultima è Caserta, con il 4% e meno di 19 milioni di export verso gli USA.
“Anche con valori inferiori ai 100 milioni – osserva Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia – ci sono molte province piccole e rurali in cui l’impatto economico dei dazi sarebbe maggiore rispetto ai territori più ricchi, che hanno maggiore capacità di diversificare”.